Italia Nostra ha presentato il Primo Rapporto Nazionale sull’Energia a Milano, presso il Museo di storia naturale. La questione energetica è stata analizzata da Italia Nostra in tutti i suoi aspetti, ma con un’attenzione particolare alle ricadute delle varie fonti sul territorio e il paesaggio. Ciò porta a considerare prioritaria una seria pianificazione nazionale dell’energia, e la necessità di prendere sul serio le leggi di tutela e il ruolo delle Sopraintendenze nelle decisioni di locazione di nuovi impianti di produzione energetica sul territorio. Ciò a cui si assiste invece – osserva Italia Nostra – è la totale deregulation del settore, che per impianti piccoli agisce con una semplice DIA. Le ragioni pure importanti della produzione non possono prevalere su quelle costituzionali della tutela.
Proprio perché ogni fonte energetica ha ricadute potenzialmente critiche sul territorio, Italia Nostra afferma con forza la priorità del risparmio e dell’efficienza energetica: come si suol dire, il Megawatt migliore è quello non prodotto e non consumato, il Negawatt. Consapevole delle ricadute ecologiche e sanitarie delle fonti fossili, Italia Nostra sente l’urgenza di una road map per la fuoriuscita dall’economia del petrolio, del gas e del carbone. Un processo che sarà lungo e complesso, ma che va assolutamente avviato. La soluzione, però, non è il ricorso – pericoloso, costoso e inquinante nei secoli e nei millenni (le scorie) – all’energia nucleare. Il ricorso alle rinnovabili integra l’interesse prevalente per il risparmio e l’efficienza energetica, a patto che queste siano assolutamente integrate a edifici e infrastrutture.
A questo proposito Italia Nostra propone di modificare il regime degli incentivi per favorire solo questi usi virtuosi e non impattanti delle rinnovabili. Critica è invece l’associazione sul business dell’eolico, che ha già prodotto numerosi scempi sul paesaggio. Su tutti questi progetti bisognerebbe far valere una moratoria. Geotermico e biomasse sono altre due fonti che si stanno sviluppando in Italia, e anche per queste bisogna prestare molta attenzione ai possibili impatti territoriali. Per questo Italia Nostra propende per centrali a biomasse di taglia molto piccola (intorno a 1 megawatt), per evitare sovrasfruttamenti forestali o di altre colture come avviene ora nel Parco della Sila e i altri luoghi. Ancora peggio l’uso energetico degli inceneritori, che la legge italiana spaccia scorrettamente per fonti rinnovabili. Infine il documento di Italia Nostra propugna un aumento di investimento in ricerca: il risparmio energetico e le rinnovabili in particolare beneficerebbero di una maggiore ricerca scientifica, volta a innovazioni caratterizzate da maggiore intensità energetica e minore impatto. Anche il controllo partecipato e democratico sulle fonti e la politica energetica deve essere rafforzato, sia togliendo la norma che estende il segreto di Stato alle centrali elettriche, sia istituendo un’authority di monitoraggio e controllo indipendente dal governo centrale e da quelli regionali.
Nella conferenza, che si è svolta il 22 novembre a Milano, alla presentazione del rapporto hanno fatto seguito una serie di approfondimenti sul tema energia: Roberto Gerbo di Intesa Sanpaolo ha raccontato come una grande azienda realizza il risparmio e l’efficienza energetica, osservando come una maggiore attenzione (anche in termini di incentivazioni) dovrebbe essere riservata all’efficienza energetica delle macchine d’ufficio, responsabili di un grande consumo energetico (il dipendente di una azienda consuma 6 volte di più di un cittadino nel suo ambiente domestico). Pietro Greco (giornalista scientifico e scrittore, condirettore del webjournal Scienzainrete e autore del recente libro “La risorsa Infinita”) ha spiegato l’insostenibilità dello sviluppo e che ruolo giocherà l’energia nella prospettiva di una prosperità senza crescita, ma basata sull’economia della conoscenza. Sergio Vellante, ordinario dell’Università di Napoli è tornato sul tema dello sviluppo e dei consumi spiegando che cos’è la bioeconomia (cosa diversa dall’economia della decrescita di Latouche) e quale sia l’importanza in questa cornice della tutela della biodiversità e della questione energetica. Infine Vincenzo Balzani (Accademico dei Lincei e Università di Bologna), vincitore del premio Galileo con il libro “Energia per l’Astronave terra”, ha affrontato il tema della produzione e del bisogno di energia su scala planetaria, nelle molteplici connessioni con le diseguaglianze fra paesi ricchi e poveri, e della necessità di fuoriuscire il prima possibile da un’economia basata sulla combustione delle fonte fossili, che oltre ad essere in via di esaurimento, compromettono la salute del Pianeta.
Leggi il Primo Rapporto Nazionale sull’Energia
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Leggi le varie relazioni:
Verso una low carbon society (di L. Carra)
Grandi infrastrutture ed energia solare: una proposta innovativa (di F. Frontini)
La sostenibilità ambientale del Gruppo Intesa Sanpaolo (di R. Gerbo)
Risparmio energetico: un’utopia? (di G. Zenucchini)
Energia per l’Astronave Terra (di V. Balzani)
Opportunità e limiti dell’Energia Geotermica (di G. Gabriele)
Scelte energetiche per il futuro del Paese (di M. Signorini)
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Contributi e commenti
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Leggi l’articolo “La camorra ripulita dal vento e dal sole” di Mario Pirani (da “La Repubblica” del 22.11.2010)
Guarda la puntata di Crash Rai3 del 3.12.2010 dedicata alla energia eolica