Italia Nostra

Data: 30 Marzo 2020

Italia Nostra sul rilancio della cultura dopo il coronavirus

Roma, 30-3-2020

Gentile Direttore Luciano Fontana,

Corriere della sera

 

Mi riferisco alla proposta avanzata sul Corriere della sera, per la  firma autorevole di Pierluigi Battista, su di un tema di assoluto rilievo: quello della creazione di un Fondo dedicato alla Cultura.

Nello scenario di crisi che si prefigura, con tutte le incognite possibili, al termine della triste e devastante vicenda della pandemia del Covid19, non sfugge come la ripresa sociale ed economica debba essere posta al primo posto di ogni politica nazionale ed europea. Non secondario quindi, in un Paese fortemente provato come il nostro,  può e deve essere quello del rilancio delle politiche culturali nelle sue diverse declinazioni, che veda le forze migliori svolgere un ruolo di cerniera sociale e di consapevole e condivisa crescita culturale, dopo una fase dove tutto ciò che parlava di cultura era visto troppo spesso come qualcosa di elitario.

Sulla proposta di creare un Fondo dedicato alla Cultura, Italia Nostra non avrebbe preclusioni ideologiche se questo Fondo risolvesse, attraverso l’ingresso del pubblico, un problema pregresso: lo strisciante e costante processo di privatizzazione degli utili nella gestione dei Beni Culturali e di socializzazione degli oneri di manutenzione, cura, tutela degli stessi.

Ritengo quindi che vada inquadrato il tema con l’assunto che il Patrimonio Culturale deve essere il momento centrale di ogni politica futura. Nel panorama della Cultura vi sono ambiti significativi di grande valore culturale ed economico, mi riferisco al Fondo che da anni accompagna le politiche a sostegno dello spettacolo, il Fondo Unico dello Spettacolo (il c.d. FUS), settore importante che vede momenti di grande rilievo, le Fondazioni Lirico sinfoniche, oggi nel n. di 14 e ovviamente i Teatri di Tradizione, oltre alla Prosa, alle Attività circensi e al cinema. Vi è certamente molto su cui riflettere, così come sul modello turistico non più sostenibile e per il quale occorrerebbe una politica avveduta e saggia (giova ricordare, come la competenza sia esclusiva delle Regioni). La vicenda grandi navi a Venezia, per la quale da anni IN si batte, e le grandi Città d’arte, certamente non più in grado di sopportare un turismo di massa, sono solo alcuni esempi ampiamente dibattuti anche sul Corriere della sera.

Quello che sta a cuore a Italia Nostra, dopo 65 anni di lunghe lotte ed è la ragion d’essere della nostra Associazione, è il “primato della tutela”, non sacrificabile su di un piano meramente mercantilistico. Ci sono nel settore risorse enormi, uomini e donne di grande formazione, universitaria e post universitaria, che dobbiamo riconoscere e valorizzare rispetto ad un tempo, forse ormai passato, nel quale erano mortificati e sfruttati; liberare energie e aprire spazi in una nuova visione condivisa che sia strumento di crescita culturale per sempre maggiori ambiti delle comunità deve essere l’orizzonte futuro.

Un confronto sereno e approfondito in una palestra condivisa, quella del benessere diffuso, è quanto Italia Nostra auspica, senza pregiudizi e mortificazioni di nessuno.

Noi di Italia Nostra, come sempre, ci siamo.

Ebe Giacometti

Presidente Nazionale Italia Nostra

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