Italia Nostra

Data: 18 Dicembre 2017

Lo stato di salute dei centri storici italiani

Il 14 dicembre a Roma si รจ svolto il convegno “Centri storici e futuro del Paese” per presentare la prima indagine conoscitiva sui centri storici dei 109 Capoluoghi di Provincia italiani realizzata da ANCSA – Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici con la collaborazione del CRESME. Era presente il nostro Consigliere Luigi De Falco, del quale pubblichiamo un resoconto.ย L’indagineย “Centri storici e futuro del Paese”ย รจ disponibile sul sito di ANCSA:ย http://www.ancsa.org/admin/contents/it/archivio/news-e-iniziative/95_doc.pdf

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Il 14 dicembre lโ€™ANCSA ha presentato a Roma la pregevole indagine, svolta dal Cresme, sullo stato dei Centri storici delle cittร  capoluogo delle 109 provincie italiane. Esso espone e mette a confronto i dati censimentali raccolti nel 2001 e nel 2011 utili per comprendere lโ€™evoluzione decennale dello stato dei nostri principali centri storici, sotto i vari aspetti commisurati allโ€™andamento demografico e generazionale, occupazionale e strutturale. Alla presentazione del lavoro illustrato dal presidente Bandarin, hanno preso parte il Ministro Franceschini, il presidente della Commissione Ambiente alla Camera, Realacci, quello della Commissione Cultura, Nardelli, i sindaci dei comuni di Gubbio, Savona, Bergamo, Palermo, Lecce, Cosenza. Particolare utilitร  hanno rappresentato gli interventi dei sindaci che hanno riportato le esperienze dei loro territori. Ma particolare sconcerto ha provocato il sindaco di Cosenza che nulla ha riferito delle recenti dolorose vicende della sua cittร  storica, dove proprio pochi mesi fa egli ha firmato le ordinanze di demolizione di sei edifici, aprendo una ferita lacerante nel cuore di un centro storico giร  minato da decenni di incuria e indifferenza politica, mostrando come anche lโ€™attuale gestione politica della cittร , al sesto anno continuativo di governo, non sembra abbia sortito โ€“sul centro storico- altri esiti allโ€™infuori delle demolizioni effettuate e quelle ulteriori pure disposte e fortunosamente bloccate dalla presa di posizione della Soprintendenza, risvegliata dai giornali.

Il presidente ANCSA ha sottolineato quanto la politica di tutela dei centri storici in Italia risulti โ€œpolverizzataโ€ nella miriade di politiche locali che trovano le piรน disparate espressioni nelle normative regionali e negli strumenti urbanistici comunali, anche per effetto dellโ€™eccezionale eterogeneitร  dei nostri centri storici, tra nord e sud della Nazione.

Bandarin ha ricordato gli sforzi in atto in Francia o negli Stati Uniti per ridurre le pressioni del turismo sui centri delle cittร , disciplinando le nuove attivitร  commerciali al fine di tutelare le tradizionali. A riguardo, รจ intervenuto il Ministro Franceschini che ha ricordato le iniziative del Governo tese a offrire ai sindaci la facoltร  di regolamentare i flussi turistici nelle cittร  storiche (evitando lโ€™introduzione di ticket a pagamento per lโ€™accesso), individuando zone nei propri territori, dove disapplicare le norme di liberalizzazione del commercio, cosรฌ arginando la proliferazione degli ambulanti o dei negozi di paccottiglie, dei venditori di souvenir di produzione asiatica, o ancora di b&b o case vacanza, che hanno determinato la crisi di settori dellโ€™economia tradizionale allโ€™interno delle cittร  storiche.

Ulteriori vantaggi alle attivitร  economiche storiche sarebbero costituiti, secondo Franceschini, dallโ€™introduzione nella legge di bilancio, di una โ€œtax creditโ€ a favore delle librerie che prevede una detassazione tra 10 e 20 mila euro lโ€™anno, per sostenere attivitร  di grande importanza per la vita culturale delle cittร  storiche.

A fronte di tali pur significative iniziative, va rilevata poi una temeraria dichiarazione del ministro per il quale la politica sarebbe cosรฌ pervenuta ad assicurare la tutela diffusa dei centri storici e sarebbe quindi giunto il momento di lavorare alla loro valorizzazione. In tal senso, a suo dire, assumerebbe importante significato assicurare nuova architettura di qualitร  allโ€™interno dei tessuti antichi delle cittร , superando un diffuso โ€œtabรนโ€ che ha sinora impedito di garantire continuitร  al processo di stratificazione nelle cittร  storiche, che per millenni ne ha caratterizzato il disegno.

Il ministro ha fatto lโ€™esempio di 4 o 5 siti (senza dire quali) dove ben vedrebbe nuove architetture contemporanee, cosรฌ colmando โ€œsignificativi vuoti urbaniโ€ ed ha annunciato un programma teso a sperimentare nuove metodologie dโ€™intervento di recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato, comprensivo della nuova edificazione, e di ridisegno dellโ€™arredo e della scena urbana in una nuova chiave di valorizzazione dellโ€™immagine storica delle cittร , da sperimentare su comparti individuati allโ€™interno di altrettanti significativi centri storici del sud Italia.

La presidente della Commissione Cultura ha ribadito lโ€™esigenza di โ€œsuperare la logica della tutela a oltranzaโ€, privilegiando invece nuovi processi di valorizzazione e fruizione delle cittร  storiche che prevedano lโ€™innesto di nuova architettura. Al principio si รจ associato il presidente del consiglio nazionale degli architetti, Cappochin, il quale ha illustrato una proposta tesa ad assicurare, con i concorsi di progettazione, la giusta qualitร  dei progetti.

Insomma, si stanno prefigurando nuovi preoccupanti scenari per le cittร  italiane, che fanno sperare ben diversi e piรน qualificati metodi di approccio culturale al patrimonio edilizio storico, a tal punto conseguibili solo grazie a un forteย  rinnovamento delle rappresentanze politiche nazionali.

Tramontato illusoriamente lโ€™incondivisibile modello culturale berlusconiano di sviluppo, risulta deludere la deriva dellโ€™attuale sinistra italiana la quale giunge a far concludere che quella che rappresentava storicamente una sua prerogativa – ovvero la difesa del primato della corretta pianificazione e della tutela del territorio – debba risultare ormai solo prerogativa di poche e apparentemente anacronistiche โ€œanime belleโ€.

Luigi De Falco

Giunta esecutiva nazionale di Italia Nostra

Cosenza,ย le demolizioni nella zona dietro corso Telesio. Foto di Luigi De Falco

 

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