Italia Nostra

Data: 19 Novembre 2018

No all’insalata al benzene! No all’art. 41 del decreto Genova!

I cittadini non ci stanno a dover in futuro mangiare l’insalata al benzene

ITALIA NOSTRA è d’accordo con quanti si oppongono alla norma introdotta con il Decreto Genova, in primis con il WWF, e intende intraprendere tutte le azioni necessarie a difesa dell’ambiente, della salute e della filiera agroalimentare, messi in pericolo dalla disinvolta politica del Governo in materia ambientale. “Stiamo valutando, insieme alle altre associazioni ambientaliste, quali azioni intraprendere,” dichiara Mariarita Signorini, presidente dell’associazione, “per tutelare il territorio e il diritto alla salute dei cittadini, cercando di correggere le storture legislative introdotte dall’art. 25 sul condono di Ischia e dall’art. 41 sullo spargimento dei fanghi da depurazione sui nostri campi. È gravissimo che il Governo abbia utilizzato la leva dell’emergenza di Genova per far approvare norme che non hanno nulla a che fare con i gravi problemi di quella città e che mettono in pericolo la salute dei cittadini.”

In particolare, sulla questione fanghi ITALIA NOSTRA è contraria allo smaltimento sul suolo agricolo di rifiuti derivanti dagli impianti di depurazione biologici a fanghi attivi contenenti idrocarburi pesanti (C10-C40) nella misura considerevole di 1000 mg per chilogrammo di sostanza tal quale (dato che va moltiplicato per 3 e fino a 5 volte se riferito al peso secco). La previsione espone a seri rischi ambientali per quanto riguarda la qualità dei suoli agricoli, per i quali non è previsto neppure un periodo di non utilizzo tra il “trattamento” e la messa a dimora delle coltivazioni, al fine di consentire una attenuazione naturale, operata dalla radiazione solare e dall’attività microbica del suolo, delle sostanze inquinanti contenute nei fanghi e neppure meccanismi effettivi di controllo per evitare spandimenti ripetuti sui medesimi suoli.

Si tiene a sottolineare che gli idrocarburi pesanti che pervengono negli impianti di depurazione delle acque reflue urbane non sono tutti di origine biologica, ma includono anche quelli di origine petrolchimica, assai resistenti alla biodegradazione, provenienti da attività degli autolavaggi, dalle pulizie dei distributori di carburanti e delle officine meccaniche, da svariate attività artigianali e dei servizi, dal cambio di olio dei motori effettuato in ambiente domestico, nell’ambito del quale anche per ignoranza vengono smaltiti in fognatura urbana gli oli esausti, dal lavaggio delle untuosità del manto stradale che si verifica con le piogge.

Per questioni che interessano la qualità dei suoli agricoli e quindi degli alimenti e in definitiva la salute umana, va tenuta presente la possibilità di bioaccumulo nei vegetali e di magnificazione alimentare, ovvero dell’aumento delle concentrazioni che si può produrre attraverso le catene alimentari. Andrebbero considerate, inoltre, la natura pedologica e geologica dei suoli, il rischio di percolazione in falda, la presenza di aree sensibili e di ecosistemi di pregio che potrebbero essere interessati.

ITALIA NOSTRA ritiene che in realtà complesse come quelle delle città, non sia possibile garantire sicurezza ambientale e sanitaria per operazioni di questo genere, anche perché la variabilità della composizione dei fanghi di rifiuto è tale da non poter essere adeguatamente tenuta sotto controllo nel tempo attraverso analisi chimiche che, a partire dal campionamento, sono laboriose, costose e richiedono tempi tecnici piuttosto lunghi; inoltre la complessità delle interazioni possibili degli inquinanti nell’ambiente non è pienamente gestibile.

ITALIA NOSTRA esprime inoltre il timore che tali smaltimenti di rifiuti in agricoltura, alle concentrazioni consentite dal decreto, specie se ripetuti, possano compromettere la qualità del suolo e delle acque sotterranee che potrebbero arrivare a superare le “Concentrazioni Soglia di Contaminazione” di cui al Decreto Legislativo 152/06 e s.m.i. (cd Testo Unico Ambientale) e produrre un sito potenzialmente contaminato, rientrante nella severa normativa delle bonifiche.

ITALIA NOSTRA, anche in considerazione del fatto che l’Unione Europea ha in revisione la propria disciplina in materia (oramai ritenuta obsoleta alla luce delle moderne conoscenze scientifiche e dell’evoluzione della legislazione), ritiene che in questi casi estremamente delicati vadano applicati i principi di prevenzione e di precauzione. Sollecita altresì interventi per la creazione di filiere pubbliche di trattamento fanghi, includendo l’impiego di bio-digestori anaerobici per la produzione di biogas che potrebbero alimentare i trasporti pubblici urbani e produrre energia elettrica nell’ottica di strategie di economia circolare.

 

Giovanni Damiani

Consigliere Nazionale ITALIA NOSTRA

 

L’ufficio stampa | Flavia Corsano | ufficiostampa@italianostra.org | Cel. 335-53344767

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TUTTOGREEN de LA STAMPA: https://www.lastampa.it/2018/11/19/scienza/italia-nostra-no-allinsalata-al-benzene-no-ai-condoni-UaQkVbRe58hzVYXMpzMW7K/pagina.html

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