Ha avuto un gran successo l’idea di Gigio Rancilio, giornalista che per il quotidiano “L’Avvenire” cura la rubrica “Vite Digitali”, di concepire un decalogo di digitale utile a vivere bene questi nostri tempi. Con un vero e proprio tam tam il piccolo “galateo” pubblicato il 20 marzo scorso si e’ diffuso sul web. Ecco il link al decalogo per buone regole di comportamento digitali utili a tutti: https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/dieci-regole-per-viverequesto-tempo-digitale. Di seguito l’intervista realizzata all’autore e nata proprio dalla volontà di comprendere come Rancilio abbia concepito questo piccolo decalogo e in questa sede, ringraziandolo, sollecitiamo alcune riflessioni scaturite dalla pubblicazione stessa.
D.) Come è nata l’idea del decalogo digitale?
R.) Ho iniziato a collaborare con l’Avvenire per questa rubrica sui media digitali nata proprio con l’intento di spiegare ai non nativi digitali le nuove tecnologie. Il decalogo ha preso le mosse proprio da una esperienza domestica avvenuta in questi giorni. In particolare si tratta di un cartello affisso nella mia abitazione nel quale abbiamo messo idee di buonsenso.
D.) Abbiamo assistito in questo periodo ad un diverso atteggiamento delle persone. Dopo una prima fase di iniziale condivisione, siamo passati a messaggi prevalenti che, circolando soprattutto sul web, testimoniano un momento di stasi. Cosa ci può dire al riguardo?
R.) Sono abituato a veder i numeri. Guardando proprio questi indicatori si nota questa sindrome da “scarico d’ansia”. Siamo tutti davanti ad uno scenario inedito ed usiamo i social o come diari o come sfogatoi. Abbiamo notato che se, in un primo momento, questo atteggiamento procurava empatia con gli altri, e c’erano i cuori, i likes, il flash mob, ora è subentrata una stasi, una stanchezza ed una frustrazione. Soprattutto in televisione, il media ancora oggi più potente, si assiste ad una sorta di “bombardamento” di un certo tipo di dibattito tra notizie ansiogene ed esperti che si accapigliano. Anzichè fornirci un quadro che ci aiuti a superare la realtà, si getta benzina sul fuoco e la televisione diventa un veicolo di informazione emotiva, facendo un pessimo servizio pubblico.
D.) Noi possiamo fare qualcosa per difenderci?
R.) Possiamo fare silenzio dentro noi stessi. Possiamo scegliere cosa vedere in televisione, cosa sentire in radio e cosa leggere sul web. Il tutto con il silenzio dentro di noi e fuori di noi.
D.) E per quanto riguarda whatsapp?
R.) Dobbiamo avere rispetto del tempo degli altri. Dobbiamo scegliere di più e cose che abbiano origine certificata. Dobbiamo essere rigorosi e iniziare a dire no alle catene, no alle scemenze, e invece, sì ai meme, sì ai video che mettono il buon umore. Pretendiamo tutti di essere più seri. Siamo adulti e non bambini delle classi della scuola primaria.