Italia Nostra

Data: 29 Maggio 2019

Sblocca cantieri – grimaldello che sovverte le buone norme

Si discute in queste ore il provvedimento “Sblocca Cantieri”. Tornano nuovamente le disposizioni grimaldello ritenute necessarie dal governo nazionale di turno per sovvertire le buone norme per una corretta gestione del territorio, in tutti i modi, superando i “lacci e lacciuoli” contenuti nell’attuale normativa che, secondo alcuni, si frapporrebbero allo sblocco dei cantieri.

Luigi De Falco, consigliere nazionale di Italia Nostra, ribadisce la posizione dell’associazione: «Confidiamo in un ripensamento e un’assunzione di responsabilità da parte dei membri del Parlamento che vogliano comprendere la necessità di un superamento della logica delle deroghe e dei commissariamenti per intraprendere una buona volta la strada della normalità, dando impulso – attraverso una idonea implementazione di mezzi e risorse – a una pubblica amministrazione efficiente».

«Altre norme in deroga già sperimentate e appartenenti a un passato appena recente» spiega Mariarita Signorini, presidente nazionale di Italia Nostra, «non hanno rappresentato affatto un volano per incrementare i lavori ma incentivare, piuttosto, la scarsa qualità delle opere pubbliche, e l’aumento ingiustificato dei costi delle opere oggi considerate “strategiche” ancor prima di valutarne adeguatamente la reale utilità, e spesso generando gravi episodi corruttivi.»

Le disposizioni contenute nel testo in discussione potrebbero produrre, se approvate, gravi e incontrollate ripercussioni sulla corretta gestione del territorio, determinando anche insopportabili squilibri sugli assetti delle singole regioni d’Italia. Infatti attraverso disposizioni differenziate sul territorio nazionale sarà consentito disattendere al diritto della popolazione a godere delle dotazioni minime di attrezzature pubbliche e servizi per la residenza e le attività produttive in maniera omogenea sul territorio nazionale.  Inoltre si vuole superare il controllo delle trasformazioni del territorio affidato alla pianificazione urbanistica in nome di una presunta rigenerazione urbana. Le misure adottate, che non agiscono sulle fasi a monte della gara, rischiano di sacrificare principi di correttezza e trasparenza imponendo il modello del “supercommissario” che a tutto può derogare.

Tali disposizioni oggi in discussione si pongono palesemente al limite della coerenza con il dettato costituzionale e prive di alcun controllo degli effetti sul corretto assetto del territorio.

Italia Nostra chiede pertanto alle camere riunite un tempestivo e radicale ripensamento del provvedimento in discussione e il suo ritiro immediato dall’agenda parlamentare.

 

Mariarita Signorini – Presidente Nazionale Italia Nostra

Luigi De Falco – Consigliere Nazionale Italia Nostra

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