ore 14.53 arrivo con il treno da Torino e incontro con i comitati regionali e le autorità locali
Si conclude ad Aosta la Maratona Ferroviaria 2018 di tre giorni (18-19-20 giugno) promossa da A.Mo.Do – Alleanza della Mobilità Dolce, la piattaforma di 32 associazioni per promuovere la riattivazione e il rilancio delle linee sospese, in particolare la linea di montagna di Pré Saint Didier.
Dopo essere partiti ieri mattina dalla stazione di Firenze sulla linea della Garfagnana, diretti ad Aulla, via Lucca, per arrivare infine a Genova, attraverso le Cinque Terre, oggi la maratona prosegue sulla ferrovia Genova-Casella, alla volta di Ceva, via Savona. Su alcuni tratti della linea Ceva-Ormea, verrà sperimentato dai partecipanti il ferro-ciclo. Ad Ormea è previsto un incontro con il sindaco della cittadina piemontese, sostenitore della valorizzazione delle linea in chiave turistica. In serata la Maratona raggiungerà Savigliano, sede del Museo Ferroviario Piemontese. La Regione Piemonte è l’unica ad essersi dotata di un proprio Museo Ferroviario, istituito per legge nel 1978, che quest’anno compie 40 anni di attività. Nella mattina del 20 giugno, dopo una visita al Museo, è previsto l’incontro con l’Assessore Regionale Francesco Balocco mentre, nel primo pomeriggio, la carovana proseguirà alla volta di Aosta per incontrare autorità ed associazioni della Valle e sollecitare la riapertura della linea di Pré Saint Didier.
Giusto per capire meglio il senso di una iniziativa come la Maratona Ferroviaria, è utile ricordare che nel 2012 la Giunta della Regione Piemonte decise di sospendere il traffico passeggeri su 13 linee ferroviarie locali privando dei treni gran parte delle Langhe, del Monferrato, della provincia di Cuneo e della Val Pellice. Sono venuti meno anche collegamenti interregionali, come il Casale Monferrato-Mortara-Milano. Successivamente anche la Valle d’Aosta ha sospeso il traffico sulla linea di montagna di Pré Saint Didier. Questi provvedimenti sono ancora reversibili. Si tratta di ferrovie tuttora armate e, in qualche caso, ricostruite in anni relativamente recenti, come per la Asti-Alba e la Mondovì-Saluzzo.
AMoDo, in accordo con le associazioni piemontesi e valdostane attive localmente, auspica un pronto ripristino delle ferrovie “sospese”, ad uso turistico, come è già stato fatto da Fondazione Fs per la Novara-Varallo e la Ceva-Ormea, ma anche – dove esiste un certo traffico potenziale – ai fini del trasporto pubblico locale, in alternativa a strade spesso congestionate, specie in prossimità dei centri urbani, e vista la scarsa appetibilità dei servizi sostitutivi con autobus.
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Flavia Corsano
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