Fermare l’ecomostro a due passi dal Parco regionale del fiume Sile. E’ questo l’obiettivo che si sono date le associazioni Italia Nostra Treviso, Salviamo il Paesaggio- Coordinamento Asolo-Castellana e Impegno e Azione per un Mondo Sostenibile. La petizione è stata lanciata tre settimane fa su change.org e sta girando sulle piattaforme on-line. Al centro della questione vi è la costruzione di un mega polo logistico che cementificherà 500.000 metri quadri di campagna con edifici anche di 25 metri di altezza a pochi passi dal Parco Regionale del Fiume Sile. Una superficie pari a circa 100 campi da calcio in una zona a rischio idrogeologico. Una cementificazione che comporterà: ulteriore impermeabilizzazione di terreno in una zona a rischio idrogeologico, incremento del traffico già problematico, incremento dell’inquinamento dell’aria da polveri sottili nonché lo sfregio di un paesaggio fluviale unico nella sua specie in quanto il fiume Sile è il più lungo fiume di risorgiva in Europa. In ultima istanza non vi è da dimenticare l’indebolimento della fragile economia locale.
Tutto ciò senza un processo partecipativo di coinvolgimento dei cittadini che si vedranno investiti dalle conseguenze che porterà una tale mega opera.
Ciò accade con l’aggravante di una Regione che da due anni risulta prima nella classifica sul consumo di suolo che l’ISPRA predispone annualmente e dove insiste un grave inquinamento dell’aria da particolato oggetto di una procedura di infrazione della Commissione Europea.
I proponenti chiedono al Ministro dell’Ambiente, al Presidente della Regione Veneto, al Presidente della Provincia di Treviso, al Sindaco e alla Giunta del Comune di Casale sul Sile di bloccare questo scempio ambientale che oggi non ha pari in tutta la Regione del Veneto.