Accogliamo con favore la recente decisione della Commissione dell’Unione Europea di non finanziare con i fondi PNRR (93,5 milioni di euro) il progetto “Bosco dello Sport”, presentato dal Comune di Venezia.
Nell’aprile del 2022 la nostra Associazione ha presentato alla Commissione una denuncia di infrazione, (con successivi invii di ulteriore documentazione), che evidenziava la non ammissibilità del progetto. I fondi del PNRR sono infatti finalizzati alla riqualificazione di aree urbane degradate, all’efficientamento energetico e idrico, e non possono certo essere impiegati per nuove costruzioni in area agricola. Il complesso prevede – fra infrastrutture, parcheggi e viabilità di servizio – ben 36,56 ettari di consumo di suolo! Tutto ciò appare in contrasto con le finalità stesse del Regolamento Next Generation EU, che prevede invece rivoluzione verde, sviluppo sostenibile, economia circolare e stabilisce che le misure dei Piani nazionali debbano soddisfare il principio di “non arrecare danno significativo agli ambienti naturali”, (Do No Significant Harm, DNSH).
La zona in questione, oltre a non essere area degradata, è limitrofa alla zona individuata dall’UNESCO “Venezia e la sua Laguna” e alla rete ecologica europea “Natura 2000”. Ricordiamo inoltre che Italia Nostra il 27 marzo 2023 ha presentato un ricorso al TAR di Venezia (il 27 aprile ci sarà la prima udienza), in base a diverse motivazioni, tra cui la mancata osservanza della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) condotta dalla Regione del Veneto, in un’area vincolata dal 1985, sottoposta alla tutela del vincolo paesaggistico della Laguna di Venezia e della legge sulle vestigia della Prima guerra mondiale (Forte Rossarol).
In una lettera aperta ai Consiglieri comunali abbiamo anche sottolineato un conflitto di interesse: i criteri del futuro bando per il palazzetto dello sport sembravano disegnati su misura per una sola società sportiva, quella del sindaco Luigi Brugnaro, proprietario della squadra di basket Umana Reyer Venezia.
A evidenza di questo, la Giunta ha revocato la delibera del dicembre 2022 e significativamente modificato il bando di gestione. Vengono annunciate ora altre forme di finanziamento per questo contestato progetto, che costerà 308 milioni di euro, di cui più di 210 milioni con fondi pubblici del Comune di Venezia (vi è l’ipotesi che venga dichiarato “opera strategica” dello Stato italiano per i campionati europei di calcio del 2032). Noi riteniamo che siano ben altre le emergenze del nostro territorio cui dare risposta, con procedure partecipate con i cittadini e in linea con le normative.
Il Consiglio Direttivo
Italia Nostra sezione di Venezia
