Un tempo esistevano gli orti da “orti di necessità” (orti operai e orti di guerra); ora gli orti tornano alla ribalta per un altro genere di necessità: quello di recuperare la manualità, di alimentarsi in modo naturale, di passare almeno un po’ di tempo nella natura. C’è un grande piacere nel coltivare un orto: un piacere legato all’attività fisica ma anche il piacere di scoprerire a poco a poco come “funzona” la natura, la sua sstraordinaria varietà, e il piacere di portare a compimento una maturazione. Quasi come allevare un figlio.
Sempre più spesso le amministrazioni locali sostengono queste iniziative. C’è una sensibillità nuova, mentre fino a pochi anni fa gli orti erano considerati solo elemento di degrado. Solo negli ultimi anni si è fatta strada la consapevolezza che gli orti possono essere importanti non solo per chi li coltiva ma anche per la comunità, per la qualità dell’ambiete e del decoro della città. Però mantenere degli orti in buono stato, fare in modo che siano elementi di qualificazione e non di degrado non è cosa facile, necessita di una cura costante. Non solo le amministrazioni hanno cambiato idea, ma tutta la società. Si è capito finalmente che gli orti sono un elemento che arricchisce il verde urbano, lo qualifica; gli orti inoltre, dove spesso ci sono persone che lavorano, sono un importante presidio neille aree verdi. Si è anche apito che gli orti fanno bene alla socializzazione e, inultima analii, alla salute delle persone. Esistono degli studi he dimostano che chi coltiva un orto vive in media di più di chi non svolge questo genere di attività.
Nella maggior parte dei casi, gli orti vengono assegnati mediante bando pubblico e sottoscrizione di contratti di affitto o di comodato. A fronte di un modesto canone si può così avere un orto. Ma siamo solo agli inizi di questo movimento: e c’è sicuramente più domanda che offerta. L’iniziativa di Italia Nostra punta a stimolare uno sviluppo di queste aree dedicate a orto: sarebbe bello che diventasse un fatto di massa. A questo stiamo lavorando: 1.000 orti in ogni città!