Italia Nostra

Data: 11 Febbraio 2012

Grandi navi a Venezia: Italia Nostra boccia i progetti di Clini e Passera

No al tunnel nella Laguna. No al riutilizzo come nuova area portuale per le grandi navi della provvisoria piattaforma in cemento. Fuori le grandi navi! Nuovo appello all’UNESCO. “E’ in corso un vero assalto a Venezia, l’amministrazione la sta svendendo. La terrazza al Fontego Tedeschi lo dimostra. La soprintendenza blocchi il progetto”.
Le scelte dei ministri Clini e Passera per Venezia sono inaccettabili. Italia Nostra boccia le proposte avanzate sia dal Governo italiano, sia delle amministrazioni locali per il transito nella Laguna delle grandi navi, e rivolge un altro appello all’UNESCO chiedendo di intraprendere azioni per fermare la sua devastazione.
La pressante richiesta di Italia Nostra è dovuta al drammatico peggioramento della situazione veneziana. La nuova fonte di forte preoccupazione è causata dai progetti ventilati dal Governo italiano al fine di estromettere il traffico delle grandi navi da crociera dalla Laguna di Venezia, individuando, però, soluzioni che arrecano comunque gravissimi danni al bacino.

In particolare le ipotesi individuate da Clini e Passera sono:

1. riutilizzo come nuova area portuale della provvisoria piattaforma in cemento, di 11 ettari, costruita presso Pellestrina dal Consorzio Venezia Nuova per il Magistrato alle Acque al fine di alloggiare i temporanei cantieri del Progetto MOSE.
2. in attesa che il Mose venga ultimato e la piattaforma liberata (anno 2017) è previsto l’escavo di un nuovo, grande canale di navigazione all’interno della Laguna per consentire il passaggio delle grandi navi in Laguna solo in un senso, al fine di dimezzare i transiti in Bacino di San Marco. Il canale è previsto funzionare anche dopo il 2017: avremo dunque, fra Laguna e mare, un numero di navi ben superiore all’attuale.

Contrariamente a quanto prospettato in un primo tempo, invece, è stato inspiegabilmente sospeso dal Governo italiano il decreto che avrebbe dovuto bloccare l’ingresso delle navi con stazza maggiore di 30mila tonnellate.
Si ricorda che era stato disposto che la piattaforma provvisoria, oggetto di ispezioni da parte di Commissari europei, dopo l’ultimazione del Mose dovesse venir distrutta e l’ambiente ripristinato, in quanto si tratta di opera gravemente impattante, costruita a ridosso di aree protette e accanto all’antico Murazzo eretto a barriera del mare dalla Serenissima. Si ricorda inoltre che un altro grande canale di navigazione, il Canale Malamocco-Marghera, più noto tristemente come Canale dei petroli, ha provocato il degrado morfologico della Laguna trasformandola in un braccio di mare. Gli interventi proposti darebbero dunque il colpo di grazia al fragile ambiente lagunare e marino veneziano, e apporterebbero un gravissimo danno alle isole del Lido e Pellestrina e alla salute dei loro abitanti.
Italia Nostra, nel sostenere che il traffico delle grandi navi superiori alle 30mila tonnellate debba essere estromesso dalla Laguna e non solo dal Bacino di San Marco, senza peraltro pregiudicare la vita delle comunità insulari minori, ritiene che debba essere anche instaurato un numero chiuso per i visitatori della città, al fine di limitare lo sfruttamento turistico che altera profondamente il tessuto sociale di Venezia, privandola del suo futuro.
Italia Nostra, ricordando che Venezia non è qualcosa di diverso dalla sua Laguna e dal suo mare, come compreso appieno dall’Unesco quando dichiarò Venezia sito culturale di importanza mondiale assieme e inscindibilmente alla sua Laguna, si dichiara nuovamente disponibile a essere ascoltata dall’UNESCO e a presentare il proprio dossier documentale.
Ma le preoccupazioni per Venezia, ormai, sono all’ordine del giorno. L’amministrazione alla tutela ha scelto la svendita pregiudicando la storicità della città. E’ di ieri la notizia dell’autorizzazione da parte del comune alla realizzazione della terrazza al Fontego Tedesco a favore della Edizione Property, finanziaria del Gruppo Benetton, e ideata dall’architetto olandese Rem Koolhaas. Italia Nostra rivolge un appello alla sovrintendenza, cui spetta l’ultima parola, affinché sia salvaguardata l’integrità del palazzo, così come progettato nel Cinquecento.

Alessandra Mottola Molfino
Presidente nazionale Italia Nostra
Lidia Fersuoch
Presidente della sezione Venezia, Italia Nostra

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