Italia Nostra

Data: 29 Aprile 2022

Il 7 maggio prossimo la sezione di Italia Nostra di Fermo presenta “C’ero anch’io su quel treno” di Giovanni Rinaldi

La sezione di Italia Nostra di Fermo organizza un importante incontro sabato 07 maggio 2022, alle ore 16,30, presso la Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori del Comune di Fermo dedicato alla presentazione del libro di Giovanni Rinaldi “C’ERO ANCH’IO SU QUEL TRENO”, (edizione SOLFERINO). Alla presentazione prenderà parte la Prof.ssa Giuseppina Cutolo, Consigliere Nazionale e referente nazionale per il Settore Educazione (EDU).
Il testo narra di un passato quasi del tutto dimenticato della storia post bellica e descrive con sensibilità ed accuratezza il vissuto dei bimbi privi di cure e sostentamenti a causa della guerra prima e degli scioperi dei braccianti dopo, bimbi che restarono senza alcuna assistenza nei paesi del Sud Italia.
 
Grazie all’intervento di donne del Centro-Nord che si recarono nei posti più sperduti del sud, questi bimbi furono letteralmente prelevati ed in treno trasferiti nelle Marche, in Romagna ed anche in Toscana e Lombardia, accolti da famiglie povere ma con un tenore di vita più umano.
 
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«I bambini affamati erano tanti. Cominciava il tempo umido e freddo e non c’era carbone. I casi pietosi erano molti, moltissimi. Bambini che dormivano in casse di segatura per avere meno freddo, senza lenzuola e senza coperte. Bambini rimasti soli o con parenti anziani che non avevano la forza e i mezzi per curarsi di loro.» Così scrisse Teresa Noce, dirigente dell’Udi, Unione donne italiane, che fu l’anima del grande sforzo collettivo avviato all’indomani della Seconda guerra mondiale per salvare i piccoli del Sud condannati dalla povertà. Li accolsero famiglie del Centro-Nord, spesso a loro volta povere ma disposte a ospitarli per qualche mese e dividere quel che c’era. Un’incredibile espressione di solidarietà che richiese un intenso lavoro logistico, con il coinvolgimento di medici e insegnanti. E che non fu priva di ostacoli, tra cui la diffidenza della Chiesa timorosa dell’indottrinamento filosovietico, con qualche parroco che avvertiva: «Se andate in Romagna i bimbi li ammazzano, se li mangiano al forno». Giovanni Rinaldi raccoglie queste storie da oltre vent’anni: partendo dalla sua terra, il Tavoliere delle Puglie, ha viaggiato in ogni regione d’Italia parlando con tanti ex bambini dei «treni della felicità». Franco che non aveva mai dormito in un letto pulito. Severino che non era mai andato in vacanza al mare. Dante che non sapeva cosa fosse una brioche. Rosanna che non voleva più togliere l’abito verde ricevuto in regalo, il primo con cui si sentiva bella. Con le loro voci e un’accurata ricostruzione storica disegna un mosaico di testimonianze di prima mano, divertenti e commoventi: il ritratto di un’Italia popolare eppure profondamente nobile.

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GIOVANNI RINALDI, (Cerignola, 1954) è ricercatore di storie orali, fotografo e documentarista antropologi­co. Ha fondato e diretto il Progetto Casa Di Vittorio. È autore di La memoria che resta. Vita quotidiana, mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia (con Paola Sobrero, 1981, n.e. Aramirè 2004) e di I treni della fe­licità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie (Ediesse 2009). 

Blog personale: giorinaldi.com

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