Ormai ogni anno, con desolante regolarità, lutti e distruzioni accompagnano l’inizio dell’autunno. Italia Nostra si associa al cordoglio generale per le vittime, alcune giovanissime, della tragica alluvione nelle Marche.
Lungo le pendici e in prossimità dei versanti montuosi italiani, si assiste sempre più spesso a piene improvvise, dovute a fenomeni meteoclimatici intensi. È necessario affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici: le amministrazioni locali sono chiamate a mettere in sicurezza i torrenti e i fiumi, soprattutto nelle aree dove più critica è la situazione e più fragile il territorio a causa delle dissennate politiche che hanno permesso l’edificazione in deroga a qualsiasi principio di cautela. Ancora una volta Italia Nostra si trova a ripetere quanto affermato in altre occasioni simili: il dissesto idrogeologico è prodotto dall’uomo, non dalla natura.
Per far fronte alle onde alluvionali delle cosiddette “bombe d’acqua” bisogna dare “spazio” ai corsi d’acqua, siano essi fiumi o torrenti con andamento stagionale. Questo significa mitigare strozzature, prevedere bacini di laminazione, ampliare e non restringere gli alvei là dove possibile.
I fondi del PNRR e quelli regionali destinati al dissesto idrogeologico devono essere spesi in modo tempestivo ed efficace o i territori saranno sempre meno resilienti ai cambiamenti climatici. Abolire la “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche”, detta anche #italiasicura, varata dal governo Renzi e smantellata dal governo Conte, è stato sbagliato, senza aver previsto una cabina di regia alternativa.
Edoardo Croci
Presidente f.f. Italia Nostra
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