Italia Nostra

Data: 13 Maggio 2016

Grande atto di coraggio la scelta del Sindaco di Licata di andare avanti

Italia Nostra: “Solidarietà al primo cittadino, ma anche vicinanza per la sua scelta di ripristino della legalità e di rispetto del territorio”

Apprendiamo con gioia la decisione del Sindaco di Licata, Angelo Cambiano, di andare avanti nel suo mandato in nome della politica onesta, rispettosa delle regole e coraggiosa, nonostante il gravissimo atto intimidatorio che lo ha colpito. Nell’esprimere la solidarietà di Italia Nostra e la vicinanza di tutta l’Associazione, ringraziamo il Sindaco per aver sottolineato con molta chiarezza e anche con la semplicità di un “umile servitore”, come si è autodefinito, che “Il problema dell’abusivismo edilizio riguarda tutta la Nazione, non certamente soltanto Licata”. Una piaga atavica nel nostro Paese che non riguarda, come spesso si pensa, solo ciò che il passato recente o meno recente ci ha lasciato tristemente in eredità, ma che si ripropone ancora oggi, giorno dopo giorno, da Treviso a Pachino, da Genova a Venezia, nelle città e nelle campagne, lungo le coste e all’interno dei parchi naturali, nelle aree protette e nei siti Unesco. Non passa giorno che una nostra sezione sparsa nel Paese o singoli cittadini ci segnalino atti di aggressione al nostro patrimonio paesaggistico, al nostro territorio offeso da abusivismo, colate di cemento, disboscamenti, abbandono o distruzione di beni monumentali, consumo di suolo, inquinamento di terra , acqua, aria. E sempre più spesso, incredibilmente, il nemico che ci si trova a combattere è il politico o l’amministrazione di turno che, in nome del facile consenso o per nome di chi mira a ottenere benefici propri o di terzi, viola puntualmente le regole infischiandosene di norme di tutela o leggi la cui applicazione viene di volta in volta disattesa.

Il territorio e i beni comuni sono diventati il nuovo business su cui speculare. L’interesse privato vuole sempre più prevalere sull’interesse comune, ma se esso si scontra con le regole di un Paese civile, occorrerebbe un segnale forte, chiaro e incontrovertibile da parte dello Stato. Anni e anni di condoni, di sanatorie, di concessioni edilizie rovinose, non solo hanno sfigurato ogni parte del nostro bel Paese, ma hanno anche alimentato l’illusione del fare anche dove non si poteva, tanto poi si sarebbe condonato.

Noi, come le altre associazioni di tutela ambientale, spesso tacciate come nemici del progresso solo per portare avanti con fermezza questi valori di rispetto, di tutela del territorio e del nostro patrimonio, anche noi, a volte, ci sentiamo sole e scoraggiate. Ma mai al punto di fermarci.

“Se servire i propri territori significa rischiare la vita giornalmente, non ci sto” aveva dichiarato il sindaco Cambiano subito dopo l’attentato. Ma gli appelli di tutti i cittadini per bene, di coloro che lottano, anche nel loro piccolo ogni giorno per la legalità, per l’onestà, per un Paese capace di guardare al futuro senza umiliare e cancellare il proprio passato e consegnarlo ai nostri figli e nipoti con tutta la bellezza, la ricchezza, la straordinarietà di quanto ci è stato tramandato, lo hanno convinto a non cedere alla viltà di pochi e andare avanti. Facendo sentire la propria voce contro la sordità dilagante.

Marco Parini, Presidente Nazionale di Italia Nostra

 

Italia Nostra – ufficio stampa

Maria Grazia Vernuccio, cell. 335.1282864 mariagrazia.vernuccio@gmail.com

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La solidarietà di Italia Nostra al sindaco di Licata Angelo Cambiano

Un territorio mitico che si affaccia sul Mediterraneo. Un territorio di superba bellezza. Un territorio di violenza e di abusi. Di volgari speculazioni. Il territorio dell’agrigentino.

Lo scorso luglio 2015,  il nuovo sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha avviato le demolizioni degli immobili abusivi nella Valle dei Tempi. Analoga azione ha posto in atto, in questi primi mesi del 2016, il sindaco di Licata Angelo Cambiano. Ieri sera gli hanno incendiato la casa di famiglia, in campagna. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per minacce e incendio. Il fuoco sarebbe stato appiccato, secondo una prima ricostruzione, intorno alle 21, da ignoti che si sono introdotti nell’abitazione della famiglia Cambiano, forzando una finestra. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, Polizia e Carabinieri, anche il questore di Agrigento Mario Finocchiaro e il prefetto Nicola Diomede. Nelle scorse settimane sono iniziati gli abbattimenti dei primi edifici abusivi, tutti vicini al mare, a Torre di Gaffe, tra le proteste dei cittadini. Un gruppo di abusivi fino a ieri ha contestato il sindaco all’ingresso del Palazzo di Città. Subito dopo l’attentato Cambiano ha affermato: “Non lascerò perdere questa battaglia per un solo istante. Tra qualche mese nascerà mio figlio. Cosa gli racconterò? Che suo padre è fuggito? Non penso proprio. Di certo posso dire che al di là dello Stato, che mi è stato vicino in questi mesi, nessuno è stato al mio fianco. La politica mi ha abbandonato e non è quello che mi aspettavo. E comunque non è facile andare avanti in queste condizioni”.

Dunque, dopo anni di inerzia, a Licata è stata avviata e portata a compimento un’azione giudiziaria e amministrativa che ha portato all’abbattimento di 300 edifici dichiarati abusivi dalla Corte di Cassazione.  A fianco di Angelo Cambiano oggi, martedì 10 maggio 2016, sono arrivati 40 sindaci dell’agrigentino per una manifestazione in sua difesa. E a tutela della legalità. Anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha presenziato all’incontro per ribadire la vicinanza all’amministratore. I sindaci scesi in piazza hanno lanciato un messaggio chiaro: “L’affermazione del diritto crea scandalo, fa del suo primo cittadino un eroe, suo malgrado. Siamo a Licata per manifestare la nostra solidarietà e l’indignazione. Alla comunità di Licata, profondamente offesa da questo vile attentato, la nostra vicinanza. Ad Angelo Cambiano il nostro incoraggiamento ad andare avanti a difesa della nostra terra e dei valori della legalità”, hanno aggiunto gli amministratori siciliani. Il ministro dell’interno Alfano ha aggiunto: “E’ finito il tempo dei politici che coccolavano gli abusivi. Lo Stato c’è, è forte e fa rispettare le proprie leggi. Abbiamo avuto proteste perché una squadra composta dalla Procura della Repubblica, dal Comune di Licata e dalla Prefettura di Agrigento ha semplicemente preteso che delle sentenze fossero eseguite. E noi siamo qui per ribadire che le sentenze si rispettano e si eseguono. Siamo qui a ribadire una cosa molto importante: e cioè che in futuro, se non avvengono oggi queste demolizioni, ci saranno altre case abusive. E che è finito il tempo della politica che coccolava gli abusivi per avere qualche migliaio di voti. Oggi è giunto il tempo della politica e delle istituzioni che fanno rispettare le leggi, puntando al consenso democratico di tutti quei cittadini che, onestamente, per costruire una casa chiedono l’autorizzazione, la concessione edilizia allo Stato. Proporrò una scorta al sindaco e una vigilanza ai luoghi della sua vita, perché la scelta di amministrare una città non significa fare una scelta di eroismo”.  Ad ogni modo,  al suo arrivo presso il Municipio di Licata, il ministro Alfano ha dovuto subire anche delle contestazioni. In molti hanno gridato “vergogna, vergogna”. Al sindaco di Licata Angelo Cambiano, alle Istituzioni che difendono la Costituzione e la legalità, che lottano per un Paese più libero e più giusto, va il pieno sostegno di Italia Nostra.

Leandro Janni – Presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra Sicilia

 

L'attentato alla casa del sindaco di Licata_09.05.2016

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