Italia Nostra esprime cordoglio e vicinanza ai parenti delle vittime delle frane avvenute nel massese, purtroppo frutto delle copiosissime piogge, ma soprattutto di comportamenti umani “superficiali” che l’associazione da sempre condanna con forza.
Pubblichiamo due commenti ricevuti dopo la tragedia dai nostri referenti toscani Mariarita Signorini e Mario Venutelli.
“Quello che lascia interdetti è il ripetersi di tragedie annunciate, per smottamenti e frane, ma si continua a costruire in aree fragili, e la cosa peggiore è che non si delocalizza mai, ma rimborsati i danni, magari con anni di ritardo, si ricostruisce negli stessi luoghi.
A Siena avvenne un enorme smottamento circa tre anni fa, mentre si facevano le fondamenta per nuove costruzioni (e proprio negli stessi giorni d’inizio novembre) in prossimità di Porta Pispini, una delle porte cittadine che danno accesso al centro. Gli abitanti della zona, scampati miracolosamente al crollo, vennero evacuati e restarono fuori dalle loro abitazioni per mesi, a spese del Comune che aveva permesso di costruire un casermone in area fragile e pedecollinare. Morale: ora le nuove costruzioni sono state fatte esattamente nello stesso luogo e si distinguono per la loro mostruosità. E una colata di cemento occupa una lingua di terreno agricolo e libero che s’insinuava dolcemente fino quasi alla Porta cittadina.
Cemento, condoni edilizi, mancanza di prevenzione, scarsi investimenti per la salvaguardia del territorio, insipienza tecnica degli uffici che rilasciano i permessi a costruire. Per non parlare delle responsabilità politiche degli amministratori che poi davanti alla perdita di vittime innocenti si stracciano le vesti dando la colpa alla fatalità e ai cambiamenti climatici”.
Mariarita Signorini
“Piango per gli innocenti nostri concittadini che hanno trovato nel fango la loro tragica fine. Altre morti inconcepibili, per un banale violento acquazzone di fine ottobre. Ma che possono accadere, e continuano a verificarsi, in un territorio che il Vescovo Mons. Eugenio Binini ebbe a bollare come “una terra depredata da sciacalli…” (nota 1*)
Fatalità, sempre fatalità… come da sempre per lo stillicidio degli incidenti anche mortali alle cave di marmo. Quando basterebbe un sussulto di responsabilità e di etica in più nell’economia, e di interventi in sicurezza sui piazzali ben più remunerativi della monetizzazione del rischio altrimenti incombente.
Calamità naturali…. la colpa è sempre e solo della natura “matrigna”, non di stramaledetti insipienti interventi umani, gabellati per di più come volano di progresso e sviluppo, per tutti..
Come il mare sta vendicando oggi più che mai – con l’erosione della costa e l’avvelenamento dei fondali – i fiumi (Magra in primis) a suo tempo depredati dei loro inerti e sistematicamente ridotti a cloache, e i litorali artificializzati e immiseriti dal cemento … così, al monte, la natura si ribella alle ferite infertele dall’uomo (noncuranza per glii equilibri idrogeologici-forestali) rimodellando, con i suoi tempi, i suoi ritmi… e le sue frane, fianchi e balze del monte stesso.
Natura enim non, nisi parendo, vincitur… (nota 2*)”
Mario Venutelli
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nota 1*)
Su LA NAZIONE del 27 giugno 2010, l’intervista a Mons. Eugenio Binini in procinto di affidare a Mons. Giovanni Santucci il governo della Diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli, di seguito e in minima parte le sue risposte alle domande del giornalista Renato Bruschi.
Una terra depredata da sciacalli. E la società non riesce a reagire.
Il Vescovo Binini analizza i 19 anni di governo e l’evoluzione del territorio.
Questa è una terra benedetta? Raramente si trova una tale concentrazione di risorse e di bellezze. Risorse non sempre sfruttate al meglio. Anche qui, come altrove, ci sono sciacalli e approfittatori della situazione, coloro che utilizzano l’ambiente come una loro proprietà. Invece di contribuire al bene comune, perseguono, a qualunque costo, il proprio interesse. Come è cambiata la società civile in questi venti anni? Negli ultimi tempi c’è stato un calo di tono a tutti i livelli, nei diversi ambiti della società, accompagnato da un fenomeno di ottundimento della coscienza di fronte ai problemi che avanzano. C’è stato un degrado nel mondo del lavoro, dovuto, in parte, a problemi congiunturali, e per una concentrazione del potere economico nelle mani di pochi. È anche vero che l’opinione pubblica non si scandalizza più, come una volta. È piuttosto passiva…
nota 2*) “Natura enim non, nisi parendo, vincitur”, locuzione latina usata da Francesco Bacone (Sir Francis Bacon, Londra 1561–1626) nella sua opera Cogitata et visa, con la quale si intende che l’uomo non è in grado di dominare la natura se prima non ne rispetta le leggi. «Il dominio dell’uomo consiste solo nella conoscenza: l’uomo tanto può quanto sa; nessuna forza può spezzare la catena delle cause naturali; la natura infatti non si vince se non ubbidendole». Bacone veniva indicato come colui che avrebbe saputo cogliere esattamente l’animus e il senso stesso della scienza successiva e moderna. La capacità tecnica dell’uomo non può essere una forza violenta, che si oppone semplicemente alla natura, ma una forza che, per dominarla, si basa sulla manipolazione, appunto, rispettosa delle peculiarità naturali e ambientali.
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Italia Nostra ha ragione di sostenere, come sta facendo, che le perizie dei geologi sono fondamentali per la tutela del territorio, ecco in allegato un tragico esempio di cosa s’intendeva dire denunciando l’ipocrita ‘miopia’ degli amministratori pubblici …
In seguito all’interessamento della nostra associazione all’ assetto idrogeologico del Paese ecco dei commenti di professionisti toscani che ci rincuorano nell’azione che stiamo portando avanti,
Mariarita Signorini
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Guarda l’intervista a Mariarita Signorini all’interno del TGT di Italia7 di martedì 2 novembre
Leggi l’articolo del Nuovo Corriere di Firenze del 2 novembre 2010
Leggi l’articolo di Federico Ricci da “il Tirreno” Toscana del 4.11.2010