Italia Nostra

Data: 20 Dicembre 2011

Ponte sullo stretto: il Governo non approvi il progetto definitivo

Oggi  alle ore 11.30, Sala dell’ex Hotel Bologna in via S. Chiara n. 5, le associazioni ambientaliste presenteranno ai media e ai parlamentari le loro osservazioni e richieste. Sono stati invitati: ministro Infrastrutture, Corrado Passera, ministro Ambiente, Corrado Clini, i membri delle Commissioni Ambiente e Trasporti di Camera e Senato. Hanno assicurato la loro presenza: sen. Giampiero D’Alia (UDC), sen. Roberto Della Seta (PD), sen. Giampiero De Toni (IDV), sen. Francesco Ferrante (PD), on. Francantonio Genovese (PD), on. Fabio Granata (FLI), on. Elisabetta Zamparutti (Radicali, eletta nel PD).

Per le associazioni interverranno:

introduzione generale Stefano Lenzi, Wwf Italia; Vittorio Cogliati Dezza, pres. Legambiente, Nicola Caracciolo, vice pres. Italia Nostra, Raniero Maggini, vice pres. Wwf, Costanza Pratesi, responsabile ufficio ambiente e paesaggio Wwf, Anna Giordano, coordinatrice del gruppo di lavoro delle associazioni, responsabile Policy Natura 2000 Wwf Italia, slides su aspetti economici e trasportistici del progetto def. Ponte Guido Signorino (prof. Ordinario Dip. Economia, statistica e sociologia univ. Messina).

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

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Ponte sullo Stretto, da Italia Nostra “medaglia al disonore” per la Soprintendenza di Messina

di Leandro Janni, Consigliere nazionale Italia Nostra

Dunque, per la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina, diretta dall’architetto Salvatore Scuto, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto merita l’autorizzazione paesaggistica e può, pertanto, approdare al successivo, ultimo stadio della progettazione esecutiva.

“Naturalmente – puntualizza il soprintendente Scuto – a condizione che ottenga il via libera da tutti gli altri enti nella speciale conferenza dei servizi nazionale che esamina il progetto definitivo”. La nota, contenente il dispositivo della approvazione paesaggistica, è giunta qualche giorno fa sul tavolo del consorzio Eurolink, aggiudicatario della progettazione definitiva-esecutiva e della costruzione della mega opera infrastrutturale, ed è stata notificata al governatore Raffaele Lombardo, agli assessorati regionali al Territorio e ai Beni culturali, al “Mibac” (Direzione generale per il Paesaggio, le Belle arti e l’Architettura del ministero Beni culturali) e, a Messina, a Comune e Provincia.

Va subito annotato il passaggio chiave, in quattro capoversi, che considera “soddisfatte” le prescrizioni date dalla Soprintendenza 1’11 giugno 2003, all’interno del nulla osta al progetto preliminare, firmate dall’allora soprintendente Gianfilippo Villari: “Osservato che le raccomandazioni pro-gettuali avanzate da quest’ufficio nel disposto approvativo numero 5459 del 2003 – riassume Scuto – hanno trovato l’attenzione del procedente nella fase di elaborazione definitiva, nell’ambito delle variazioni dei tracciati progettuali e delle cantierizzazioni; Osservato che le risultanze progettuali, pur di livello definitivo, contengono profili e soluzioni secondarie suscettibili di miglioramento e implementazioni finalizzate al mantenimento dei livelli della vivibilità delle popolazioni progressivamente raggiunte dalle cantierizzazioni; Considerato che la complessità e specificità dell’elaborazione ingegneristica e architettonica richiederà un confronto dinamico tra i soggetti attori a partire dall’elaborazione del progetto esecutivo: Ciò visto e osservato, questa Soprintendenza esprime parere di conformità del progetto ai contenuti normativi ed ai principi di tutela paesaggistica e rilascia, ai sensi dell’articolo 146 del decreto legislativo 42 del 2004, la richiesta autorizzazione paesaggistica”.

A questo punto, serve un riepilogo delle prescrizioni che la Soprintendenza, dopo una serie di perplessità sul rapporto tra la mega opera e il paesaggio dello Stretto, diede nel 2003 all’interno del documento che comunque accordò il “nulla osta”. Si chiedevano, testualmente, “forme e modalità più precise di mitigazione degli impatti”, ad esempio la necessità “di distanziare i piloni lungo i viadotti Pace, Curcuraci, Ciccia e Annunziata per ricondurla ai 73 metri delle pile del viadotto Pantano”. Chiarezza veniva reclamata in merito alle conseguenze dell’opera sull’ecosistema lagunare di Ganzirri, e sulle aree da utilizzare per cantieri, depositi di materiali, zone di stoccaggio ed itinerari di servizio: “Occorre definire il programma d’interventi di ripristino e di rinaturazione, finalizzandoli alla ricostruzione del paesaggio”. E si sottolineava “l’opportunità di utilizzare il materiale di risulta, proveniente da scavi e sbancamenti, per la realizzazione di una o più grandi opere di particolare rilevanza ambientale a fruizione della città”. Cosa ne è stato, dunque, delle prescrizioni di otto anni fa? “Sono state tutte recepite nel progetto definitivo che, da parte nostra, può trasformarsi in esecutivo ad eccezione delle opere compensative il cui quadro non è ancora noto visto che l’apposita commissione non ha concluso i lavori” – ineffabilmente risponde l’architetto Scuto. Soprintendente.

L’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina si aggiunge a quella dell’Ufficio tecnico comunale. Con riferimento a tali autorizzazioni, Anna Giordano ha scritto di recente su Centonove: “Per cortesia, fate altri mestieri che non abbiano la responsabilità della vita di migliaia di cittadini nelle vostre mani”.

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“Quel viceministro banchiere del Ponte” di Antonio Mazzeo (6.12.2011)

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