Italia Nostra

Data: 10 Giugno 2010

Sanatoria catastale, condono mascherato

La manovra finanziaria contiene gravi attacchi al patrimonio culturale e paesaggistico. Non si deve uscire dalla crisi distruggendo i più importanti beni comuni degli italiani. “Esprimo la mia più grande soddisfazione per la mancata approvazione alla Camera del decreto legge N°62 del 2010 relativo alla sospensione delle sentenze di demolizione degli immobili abusivi in Campania”. Questa la dichiarazione di Alessandra Mottola Molfino, Presidente nazionale di Italia Nostra, dopo la notizia del decreto decaduto alla Camera. “Ora – aggiunge il presidente – la nostra opposizione continua nei confronti della manovra presentata con decreto-legge dal Governo che contiene il primo passo verso il condono edilizio per immobili o per interventi edilizi consistenti, sotto la dicitura della sanatoria catastale, e la riesumazione in forme nuove del silenzio assenso che numerose sentenze della Corte Costituzionale hanno già definito come inapplicabile agli atti e procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico. Il condono o anche solo la sanatoria-catastale – sottolinea il presidente – sono un aiuto agli abusi edilizi della criminalità organizzata e un aiuto agli speculatori e il silenzio assenso vanifica la protezione esercitata dalle soprintendenze su paesaggi e monumenti, nell’interesse di tutti i cittadini”.

Per questo Italia Nostra ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica e al Parlamento dove dichiara con forza la sua contrarietà al condono mascherato e ad ogni altra forma di condono edilizio.

L’associazione denuncia inoltre che, nello stesso decreto, le “Disposizioni in materia di conferenze dei servizi” vanificano gli argini posti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio poiché prevedono che la mancata partecipazione della Soprintendenza alla conferenza dei servizi possa determinare una sorta di silenzio-assenso verso qualunque manomissione del patrimonio culturale.

Italia Nostra propone inoltre emendamenti alla legge sulla “manovra finanziaria” che il Parlamento potrebbe adottare in sede di conversione del decreto-legge, in modo da garantire la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale e la diretta partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni. Auspica infine che la crisi economica del paese non venga utilizzata per l’ulteriore saccheggio e devastazione del territorio e del paesaggio, e riafferma con forza che essi costituiscono un capitale naturale e storico per il futuro e una risorsa irripetibile che consente di proiettare il nostro paese nella società e nell’economia della conoscenza, al fine di consegnare alle generazioni future un patrimonio culturale e paesaggistico che appartiene a tutti gli italiani indipendentemente dalle loro regioni di residenza.

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