Italia Nostra

Data: 25 Marzo 2023

Save the Coast. Intervista al Professor Riccardo Caniparoli

Save the Coast

Intervista al Professor Riccardo Caniparoli

L’Amministrazione di Castiglione della Pescaia ha da poco comunicato che a breve partirà l’iter di assegnazione lavori per la realizzazione del progetto che dovrebbe risolvere, una volta per tutte, il problema dell’erosione costiera sul tratto di mare compreso tra Castiglione e Punta Rocchette. Ha inoltre presentato il progetto di riqualificazione e ampliamento del porto di Punta Ala per un investimento pari a circa 40 milioni di euro.

Il Comitato Save the Coast, da sempre in prima linea contro gli interventi invasivi sulla costa, ritiene che l’informazione sugli effetti collaterali di queste opere dispendiose e innaturali sia stata sommaria, per non dire inesistente e ha quindi deciso di intervistare il Professor Riccardo Caniparoli, geologo, consigliere nazionale di Italia Nostra, i cui studi sul fenomeno erosivo sono stati pubblicati e utilizzati in più di un’occasione, per verificare l’opportunità di attuazione di simili progetti in varie zone costiere, non solo in Toscana.

Pensiamo infatti che il parere di un’autorità in materia possa fare un po’ di chiarezza e informare in maniera compiuta i cittadini, su ciò che avverrà sulle nostre coste se i lavori programmati saranno effettivamente realizzati. Ecco l’intervista che è stata pubblicata sul sito maremmanews.it.

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Pubblichiamo alcuni punti dell’art. 97 legge 523 del 1904

Testo unico del 25/07/1904 n. 523 – Testo unico delle disposizioni di legge sulle opere idrauliche. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 234 del 7 ottobre 1904

Art. 97. Sono opere ed atti che non si possono eseguire se non con speciale permesso del prefetto (2) e sotto l’osservanza delle condizioni dal medesimo imposte, i seguenti:

a) la formazione di pennelli, chiuse ed altre simili opere nell’alveo dei fiumi e torrenti per facilitare l’accesso e l’esercizio dei porti natanti e ponti di barche;

b) la formazione di ripari a difesa delle sponde che si avanzano entro gli alvei oltre le linee che fissano la loro larghezza normale;

c) i dissodamenti dei terreni boscati e cespugliati laterali ai fiumi e torrenti a distanza minore di metri cento dalla linea a cui giungono le acque ordinarie, ferme le disposizioni di cui all’art. 95, lettera m) l’estrazione di ciottoli, ghiaia, sabbia ed altre materie dal letto dei fiumi, torrenti e canali pubblici, eccettuate quelle località ove, per invalsa consuetudine si vuole praticare senza speciale autorizzazione per usi pubblici e privati. Anche per queste località però l’autorità amministrativa limita o proibisce tali estrazioni ogniqualvolta riconosca poterne il regime delle acque e gl’interessi pubblici o privati essere lesi;

Alcune Direttive della Regione Toscana nell’ambito delle Aree tutelate per legge art.142, comma 1, d.lgs. N. 42 del 2004

 

– Tutelare la permanenza degli assetti paesaggistici del sistema costiero caratterizzato da un litorale sabbioso di elevato interesse naturalistico e paesaggistico, interrotto dallo sperone roccioso su cui sorge il centro

murato di Castiglione della Pescaia che domina la parte settentrionale del litorale, e qualificato dalla presenza da alcuni dei più importanti complessi dunali della Toscana, che con l’imponente rilievo rupestre di Collelungo, insieme alla sua Torre e il canale, offrono un suggestivo scenario paesaggistico, aprendo ampie visuali verso l’intero arco costiero completato a sud dalla quinta dei Monti dell’Uccellina.

– Tutelare il patrimonio territoriale della costa sabbiosa (Cala Rossa, Porto Vecchio, Collelungo, pineta granducale dell’Uccellina, Tombolo e pineta da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto) e delle importanti zone umide costiere, e qualificare le relazioni terra-mare con riferimento alle componenti paesaggistiche ed ecosistemiche (arenile, sistema dunale e retrodunale, macchia mediterranea, pinete costiere , nonché rupe di Collelungo e poggio Punta Capezzolo).

– Evitare i processi di artificializzazione dei territori costieri e garantire che gli interventi di trasformazione non compromettano gli ecosistemi, gli assetti geo- morfologici e non alterino i rapporti figurativi consolidati dai paesaggi costieri.

– Mantenere la permeabilità visiva tra la costa e l’entroterra, evitando nuovi carichi insediativi al di fuori del territorio urbanizzato e nelle pianure agricole costiere. Conservare il patrimonio delle fortificazioni, le relazioni figurative tra il nucleo storico di Castiglione della Pescaia, la foce del Bruna e il mare, assicurando che gli eventuali interventi siano coerenti e compatibili con le componenti valoriali di tale paesaggio costiero.

– privilegiare gli interventi di recupero, riuso e riqualificazione del patrimonio portuale esistente, evitando ulteriore artificializzazione del territorio costiero;

– assicurare la massima integrazione paesaggistica degli eventuali interventi di trasformazione e ampliamento con le specificità dei luoghi, con i caratteri storici e ambientali del sistema costiero, tenendo conto delle relazioni figurative e dimensionali con gli insediamenti a cui sono connessi;

– garantire che gli eventuali interventi di trasformazione e ampliamento non compromettano la continuità percettiva del litorale e le visuali verso il mare e dal mare verso la costa;

– Non è ammessa la realizzazione di nuovi porti e approdi.

– Non è ammessa la realizzazione di nuove opere a mare o a terra in grado di provocare fenomeni di erosione costiera.

– garantire coerenza con i valori naturalistici, con particolare riferimento agli ecosistemi, agli habitat e alle specie marine e costiere;

– garantire la coerenza rispetto alle dinamiche di trasporto dei sedimenti, evitando nuove strutture a mare in grado di provocare fenomeni di erosione costiera;

– garantire che nella realizzazione di nuovi punti di ormeggio e nell’ampliamento di quelli esistenti siano utilizzate strutture galleggianti rimovibili a basso impatto visivo, nel rispetto dei valori paesaggistici del sistema costiero.

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