I non vedenti POTRANNO essere dentro il grande sogno dell’ Appia Antica. Grazie a lastre di travertino collocate a Cecilia Metella ed altri luoghi topici del lungo percorso verso Brindisi della Regina Viarum. E capire anch’essi il valore dei luoghi. Il significato della lunga e tormentata riscoperta della Regina Viarum, questa consolare su cui è transitata la storia della cultura occidentale, oltre a guerre di conquista e le brutalità delle repressioni. Ove il selciato è segnato dal passo delle legioni e dal sangue dei martiri, per usare parole di Cederna. Nei suoi argomenti la storia, i sacrifici, i viaggi di milioni di cittadini romani e non, il sangue delle repressioni e dei martiri cristiani hanno qui depositato una sacralità che deve rendere questo tracciato esente e salvaguardato da ogni offesa che provenga da opere diissennate e violente nei confronti del suo paesaggio storico-archeologico. No dunque, allora, alle famose palazzine delle sventate lottizzazioni romane, no alle trancianti autostrade, (il GRA è stato giustamente sotterrato in presenza del passaggio della regina viarum), ai viadotti del cemento armato, ai parallelepipedi dei capannoni industriali, alle pale rotanti dell’ eolico selvaggio padrone, di tante plaghe del Meridione.
Il percorso intrapreso da Italia Nostra nazionale e dalla sezione di Roma per un parco archeologico lineare tra Roma e Brindisi e per il riconoscimento dell’Appia quale Patrimonio della umanità per il suo intero percorso sia riportato a merito ancora una volta di Antonio Cederna. Ed oggi si dia atto alla vicepresidente della sezione di Roma, Annalisa Cipriani, di essere stata interprete fedele dei sogni di civiltà del nostro famoso archeologo, giornalista, scrittore, parlamentare della Repubblica (estensore della legge per Roma Capitale del 1990). Annalisa Cipriani è stata prima, ma ancora più dopo la sua scomparsa, motore instancabile, nell’impegno a fare germogliare dalla sua eredità culturale sempre nuovi frutti e più ambiziosi progetti.
Già nel 2005 Annalisa Cipriani sollecitava in un convegno da Lei organizzato al Museo archeologico romano di Palazzo Massimo una legge per estendere la tutela della via Appia da Roma a Brindisi ed oggi è in corsa per ottenere dall’UNESCO l’inserimento del tracciato dell’Appia da Roma a Brindisi nel patrimonio della Umanità. Immaginata anche quale Francigena del Sud capace di condurre in Grecia e a Gerusalemme. In questo lungo faticoso percorso ci sono venuti in aiuto prima il Parco regionale dell’Appia di cui Antonio Cederna fu il primo appassionato Presidente dal 1993 al 1995, a seguire la preziosa opera di tutela con importanti acquisizioni della funzionaria responsabile della Soprintendenza archeologica di Roma Rita Paris ed ora il Parco archeologico dell’Appia che sotto la direzione di Simone Quilici, prosegue nella azione intrapresa sotto l’impulso della Soprintendenza Archeologica di Roma di Adriano La Regina.
Questo breve riassunto di tanto impegno militante tra volontari e uomini e donne del Ministero dei beni culturali non poteva mancare in questa piccola, ma significativa tappa.
Quando, pensando ai nostri concittadini più sfortunati che non possono vedere le pietre, i basoli e i marmi della mitica strada, Italia Nostra ha ideato delle inedite pietre miliari a loro dedicate. Ove nel travertino romano abili artigiani nei luoghi topici del lungo percorso, a Cecila Metella, a Santa Maria Capua Vetere, a Venosa, e ad Egnatia, lasceranno i cippi ove leggere in Braille storie ed immagini di questo immenso passato.
Sabato 24 è dunque dedicato a scoprire idealmente queste tavole di travertino nella Sede del Parco alla Villa di Capo di Bove.
La sede nazionale
La sezione romana di Italia Nostra