Italia Nostra

Data: 21 Dicembre 2022

Trieste, inaugurata la rassegna “Camillo Jona (1886-1974). Mercato Coperto Laboratorio di Città”

Martedì 20 dicembre al primo piano del Mercato Coperto di via Carducci, 36 a Trieste, è stata inaugurata la rassegna “Camillo Jona (1886-1974). Mercato Coperto Laboratorio di Città”, curata e allestita da Lucia Krasovec – Lucas.
 
 
Presenti all’inaugurazione la vicesindaco Serena Tonel, la figlia del progettista, Maria Laura Iona, già Soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia e autrice del testo “L’archivio professionale dell’architetto Camillo Iona (1886-1974)”  e la curatrice della mostra, Lucia Krasovec – Lucas, Architetto.
 
 
“Il Mercato Coperto di Trieste rappresenta le molteplici identità materiali e immateriali di una città unica nel suo genere – sottolinea la curatrice della mostra – un’idea rivoluzionaria di Sarah Davis (1825-1904) che ne ha finanziato una buona parte ultima erede di un’importante industria inglese stabilitasi a Trieste all’inizio dell’800, fissa questo sogno nel suo testamento per dare alle venditrici di piazza, che venivano giornalmente a Trieste per rifornire di cibo i suoi abitanti, un luogo confortevole.
 
Il Mercato venne realizzato solo 30 anni più tardi, ma assunse da subito un forte riferimento urbano che non era solo funzionale, ma anche simbolico e iconico.
 
Un soggetto che contribuiva a cambiare il volto della città, soprattutto in un quartiere anche allora di carattere incerto: un limes palpabile tra città e territorio sancito dalla presenza del dazio che decretava lo status o meno di cittadino.
 
Con il Piano Regolatore del 1935 la città si estende e il luogo in cui verrà inserito il Mercato diventa cerniera tra passato e futuro. Sulla piazza dell’Impero, ora Largo Barriera, in cui avrebbero dovuto affacciare nuovi edifici dell’architettura razionalista, il Mercato assunse da subito anche un ruolo strategico urbano quale perno dell’asse principale che attraversa la città da sud-est a nord-ovest, e uno dei luoghi in cui veniva rappresentata l’architettura di regime.
 
Camillo Jona progetta una planimetria triangolare che aggancia le frange del quadrilatero di edifici preesistenti: l’esaltazione formale dell’angolo carica il Mercato di una potenza espressiva senza precedenti, dando forza e valore plastico al dinamismo delle finestre a nastro che si snodano come un’elica fino al terrazzo: culminando nella torretta dell’orologio, sembrano richiamare la torre costruttivista di Tatlin e il suo manifesto di modernità”.
 
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