Italia Nostra

Data: 15 Dicembre 2021

Aria più pulita in vista nel Mediterraneo: diventerà un’area a controllo delle emissioni nel 2025

Si è chiusa ad Antalya la riunione delle Parti Contraenti della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento con l’annuncio che gli Stati del Mediterraneo hanno deciso di designare un’Area a Controllo delle Emissioni di Zolfo (MedECA). I paesi che affacciano sul Mediterraneo hanno concordato di richiedere, in occasione della riunione dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che si terrà all’inizio del 2022, l’adozione di un’Area SECA (Area di Controllo delle Emissioni di Zolfo) che coprirà l’intero Mar Mediterraneo. La delibera, seguendo l’iter decisionale che verrà attivato in sede IMO, prevede che l’Area SECA nel Mediterraneo entri in vigore dal 1 gennaio 2025. Allo stato la delibera non include la richiesta di attivazione anche di nuovi limiti alle emissioni nocive di ossidi di azoto delle navi. Tuttavia gli Stati membri della Convenzione di Barcellona hanno deliberato di mettere in calendario, per il prossimo biennio, lavori con l’obiettivo di arrivare alla definizione di un’Area che riduca anche le emissioni nocive di ossidi di azoto (NOx). Queste le novità comunicate da Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria con la quale la nostra associazione ha collaborato nel 2018 per la rilevazione dell’inquinamento da NO2 in via XXVIX Settembre: “questo è un enorme passo avanti verso un’aria più pulita nella regione e nelle tante città di porto sulle nostre coste mentre manca ancora, contrariamente a quanto avremmo sperato, una normativa efficace per ridurre le emissioni nocive di ossidi di azoto che provengono dalle navi, in contrasto con le evidenze scientifiche che indicano che solo un’Area a Controllo delle Emissioni che combini ossidi di zolfo e ossidi di azoto otterrà i massimi benefici per la salute”. Una completa area ECA nel Mar Mediterraneo potrebbe evitare da 3.100 a 4.100 morti premature all’anno nel 2030. Inoltre, il 70% circa delle città che affacciano sul Mediterraneo ha livelli di particolato (PM2,5) molto al di sopra della raccomandazione dell’OMS. Le mappe delle concentrazioni ambientali di PM2,5 nel Mediterraneo corrispondono perfettamente alle rotte delle navi e influenzano direttamente le aree costiere, dove si trovano molte delle città più densamente abitate.

E’ da notare come né amministrazioni pubbliche né Autorità portuali parlino di questi temi che riguardano le città di mare con i danni che ne conseguono, scoprendo solo a posteriori – come avvenuto con i dati del PIA – 550 morti evitabili in 5 anni in Ancona!

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