Italia Nostra

Data: 8 Gennaio 2021

Basta con questo bellissimo spettacolo deturpato da rifiuti e lezzi nauseabondi! Italia Nostra scrive alla Provincia di Cosenza

Quando si sale dalla strada provinciale verso la contrada del Tufo, tra Praia a Mare e San Nicola Arcella, sulla costa nord occidentale calabrese, si ha un colpo d’occhio panoramico sul golfo di Policastro di grande impatto emozionale, che incanta lo sguardo e il cuore.
Questo tratto della strada provinciale SP1 a serpentina che congiunge il centro della cittadina con la Superstrada rappresenta la porta d’ingresso non solo nella provincia di Cosenza, ma anche di tutta la Regione Calabria.
Per questo e per molti altri motivi bisognerebbe averne la massima cura. Ma così non è, purtroppo e l’incuria con la mancanza di civiltà di gente priva di scrupoli e di educazione che l’attraversa, ha reso una piazzola posta a lato della strada in questione, delimitata da un guard-rail, una permanente discarica a cielo aperto dove vi vengono abbandonati rifiuti di ogni genere. Non ci soffermiamo a descrivere ciò che si vede perché vi mostriamo le foto di ora, ma vi assicuriamo che ciò che si sente, coll’odorato s’intende, risulta nauseabondo e completamente scoraggiante per tutti i turisti che si fermano ad ammirare e a fotografare la suggestiva l’isola Dino. Quest’ultima è la più grande della regione e con l’incantevole scogliera di Fiuzzi, i cui faraglioni non hanno niente da invidiare a quelli capresi, insieme al Capo della Rena, con il Santuario mariano della Grotta, costituisce uno degli elementi più identificativi della cittadina di Praia, naturalmente vocata ad un’economia turistica.
Il degrado e l’insulto antigienico e irriguardoso del vivere civile che queste amene località subiscono continuamente ci fanno ricordare che siamo ben lontani dai tempi in cui un regista, scrittore e giornalista famoso come Mario Soldati, in un programma televisivo del 1959, defini’ queste nostre strade “le vie degli dei”, il percorso del viaggio di Enea. Siamo sicuri che queste memorie culturali e di grandi speranze di progresso socio-economico di quell’epoca per il nostro territorio non riguardano affatto gli incivili che deturpano e degradano il suolo, che, invece, dovrebbero rispettare, ma a chi rivestendo responsabilità amministrative a qualsiasi livello dovrebbe stare molto a cuore la cura di località di grande attrattiva paesaggistica, culturale e turistica.
Per questa ragione riferiamo la nostra denuncia agli uffici provinciali preposti alla cura e alla sanificazione delle prime amenità della nostra bellissima terra. Pertanto chiediamo che sulla suddetta strada provinciale s’intervenga in modo risolutivo. Le possibilità potrebbero essere due: o si elimina la piazzola raddrizzando il guard-rail, impedendo dunque alla macchine di fermarsi e di scaricare i rifiuti, oppure sarebbe più esteticamente consono al panorama, soggetto dell’ammirazione di turisti e automobilisti che si fermano per fotografarlo, valorizzare il contesto paesistico in cui si trovano realizzando un punto panoramico o belvedere con un intervento architettonico espresso in modo semplice e attento all’atmosfera del luogo. Crediamo con convinzione, e quindi l’auspichiamo, che quest’ultima soluzione sia la migliore perché uno spazio siffatto scoraggerebbe certamente i male intenzionati.

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