Italia Nostra

Data: 6 Giugno 2019

Baveno: la concessione mineraria

La vicenda della concessione mineraria sul monte Camoscio di Baveno non cessa di offrire sorprese, anche clamorose. Da mesi questa Associazione lamenta il fatto che le proprie osservazioni, presentate durante la conferenza di valutazione ambientale, siano state dichiarate non pertinenti il progetto allora in esame. Abbiamo in tutti i modi lamentato che quanto asserito in sede di conclusione del procedimento di valutazione, riguardo le nostre osservazioni, non era vero. Niente da fare; i Servizi Regionali competenti si sono sempre ostinati ad affermare il contrario di quanto da loro stessi fatto deliberare in sede di Giunta Regionale. E cioè hanno sostenuto che le osservazioni erano, invece, state presene in considerazione.

L’affermazione era paradossale, ma sin qui nulla li ha smossi. Abbiamo allora cercato di andare alla fonte della verità dei fatti accaduti. La verità sta scritta nel verbale della conferenza dei servizi tenutasi presso il municipio di Baveno in data 14 novembre 2017 e segnativi questa data. In quella sede sta scritto che le nostre osservazioni, citando una nostra lettera del settembre precedente, erano irrilevanti. Sin qui tutto ha confermato quello che da sempre sostenevamo, ossia che le nostre osservazioni non erano state prese in considerazione. Quello che invece ci ha sorpresi e, probabilmente, cambierà l’esito di tutta la vicenda è proprio quella data del 14 novembre. Orbene, l’avviso pubblico di deposito del progetto minerario, ancor oggi scaricabile dal sito VIA della Regione, dava tempo sino a tutto il 19 dicembre 2017 per presentare pubbliche osservazioni.

Le nostre le abbiamo presentate via PEC in data 8 dicembre. Perchè allora hanno tenuto la seduta di conferenza ben oltre un mese prima la data di scadenza per presentare osservazioni? Certo che il 14 novembre le nostre manco c’erano e veniva facile sostenere che un altro documento precedente non c’entrava nulla, ma poi …? Ecco il punto; ammesso e non concesso il clamoroso errore che ha fatto sì che si svolgesse una seduta di conferenza con all’ordine del giorno l’esame di osservazioni la cui scadenza per la presentazione era ben lungi, perché mai da mesi i Servizi Regionali sostengono tesi inverosimili. Ora la pistola fumante l’abbiamo trovata e qualcuno dovrebbe incominciare a preoccuparsi. Vedremo.

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