Italia Nostra

Data: 3 Giugno 2020

Borgo Berga: la vittoria del diritto di critica, della libertà di espressione e del diritto a informare e essere informati

Sviluppo Cotorossi perde la causa contro Giovanna Dalla Pozza, allora presidente di Italia Nostra, Sezione di Vicenza, Paolo Crestanello, rappresentante del Comitato Antiabusi Edilizi e Ambientali di Vicenza, Luigi Lazzaro e Adriano Battagin rappresentanti di Lega Ambiente di Vicenza Si è conclusa la causa civile promossa dalla società costruttrice di “Borgo Berga”, la Sviluppo Cotorossi S.p.a., contro Giovanna Dalla Pozza ed altri rappresentanti di associazioni che, come Italia Nostra, combattono gli abusi edilizi e difendono la legalità, l’ambiente e il territorio vicentino. La sentenza del tribunale di Vicenza, pubblicata il 26 maggio scorso, ha respinto le richieste di risarcimento danni di complessivi 3 milioni di euro della Sviluppo Cotorossi S.p.a. ritenendole non fondate e ha condannato la stessa a pagare complessivamente € 80.000,00 per le spese di lite.

Al di là della vicenda civilistica, ciò che più importa è che la sentenza afferma che tutte le frasi contestate a Giovanna Dalla Pozza e agli altri convenuti rientrano nel diritto di critica perchè rispondono agli interessi della collettività di essere informata su vicende così rilevanti per lo sviluppo del suo territorio, come la costruzione del complesso di Borgo Berga, e perchè questa critica si riferiva a comportamenti e fatti reali già oggetto di indagini del Corpo Forestale dello Stato, di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, di una deliberazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, di una decisione della Corte dei Conti e, infine, delle pesanti conclusioni seguite all’indagine dell’Icomos.

La sentenza sostiene che è legittimo criticare fatti e comportamenti anche della Pubblica Amministrazione e che, al contrario, queste critiche non possono essere assoggettate alla censura o silenziate come avrebbe voluto Sviluppo Cotorossi S.p.a..

Tutte le critiche per le quali la rappresentante di Italia Nostra e gli altri esponenti delle associazioni ambientaliste erano stati citati in giudizio per diffamazione erano, invece, pertinenti, continenti nell’espressione e poggianti sulla veridicità per cui assolutamente legittime.

Nessuna delle espressioni usate è state ritenute denigratoria come preteso da Sviluppo Cotorossi perchè “le censure e le contestazioni dei convenuti contenuti nei vari articoli di giornale e comunicati, hanno principalmente ad oggetto la realizzazione del complesso immobiliare e le asserite ripercussioni ambientali anche sotto il profilo della lesione del decoro estetico (visto anche che Vicenza è stata inserita tra i beni patrimonio dell’Unesco) nonché la legittimità dell’azione amministrativa in relazione alla normativa vigente. Proprio in quanto non si tratta di una invettiva personale ma di una critica convinta in nome di valori fondamentali dell’ordine civile, le dichiarazioni dei convenuti non possono considerarsi travalicanti il limite del diritto di critica “

La sentenza è importante perchè sancisce che quando si criticano scelte che riguardano il territorio si rientra nel diritto di critica e le associazioni, come le singole persone, hanno il diritto di esprimere il loro dissenso e che nessuno ha diritto di silenziarle.

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