Tutelare l’ambiente marino della costa del Conero istituendo un’area protetta che dal Passetto di Ancona arrivi fino al confine con Sirolo. È con questo scopo che è stato rifondato e ampliato il Comitato per l’Area Marina Protetta della Costa del Conero al fine di rendere sua realizzazione realtà.
Al nucleo iniziale si sono unite l’Università Politecnica delle Marche, il Wwf, Italia Nostra, la Cnr con il professor Roberto Danovaro, i comitati Portonovo per tutti e Mezzavalle Libera, l’Associazione Ornitologi marchigiani, Mare Vivo, Comitato Tag Costa Mare, Circolo Naturalistico il Pungitopo, Med React, Reef Check Italia, Forum Paesaggio March, Italia Nostra.
“Anche Italia Nostra ha partecipato alla riuscita conferenza stampa del neonato Comitato per l’area protetta della costa del Conero – dichiara Maurizio Sebastiani, Presidente del consiglio regionale Marche – D’altronde come fummo i primi a pensare nel 1970 alla costituzione del parco terrestre del Conero, così nel 1988 fummo i primi a proporre pubblicamente il parco marino del Conero con l’organizzazione internazionale “Gioventù europea per l’ambiente”, nell’ambito della campagna “Mediterranean alive!”. I giovani norvegesi, inglesi, tedeschi, venuti in Ancona con una vecchia corriera riadattata realizzarono in Ancona il primo flashmob in piazza Roma ispirato al dio Nettuno. Furono organizzati nel biennio 1988-89 ben due convegni con il patrocinio della provincia di Ancona (assessore all’Ambiente Mario Ruggini), presso la Regione con il direttore del Parco del Miramare e con il direttore dell’isola greca di Zante, che poi fu ospite al congresso nazionale di Italia Nostra a Perugia. Poi si costituì il Parco del Conero (terrestre) e si pensò di passare il testimone ad esso, ma inutilmente, anche se la legge fatta dall’on. Gianluigi Ceruti, nostro Vice Presidente Nazionale e poi deputato, previde che il parco terrestre potesse estendersi anche a gestire un contiguo parco marino che per Italia Nostra sarebbe la soluzione migliore anche adesso. Dopo tanti anni, con al fianco anche esponenti del mondo universitario e del CNR, nonchè di associazioni non solo ambientaliste, contiamo di riuscire ad ottenere un impegno dai prossimi amministratori regionali per superare gli ostacoli frapposti prima dai sindaci di Numana e Sirolo e più recentemente dal sindaco di Ancona.”
“Ci sono almeno dieci buone ragioni per istituire l’area marina protetta del Conero – sostiene il professor Roberto Danovaro , docente di Ecologia marina all’ UnivPm , presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine e responsabile scientifico Wwf Italia – che porterebbe benefici importanti all’ambiente e alla collettività. Lo scetticismo che talvolta si avverte è dovuto alle fake news che diffondono prospettive assolutamente infondate”.
Oltre alla tutela della biodiversità della costa, l’istituzione dell’area marina andrebbe a costituire un volano per la blue economy , e consentirebbe di attivare iniziative di educazione ambientale, agendo «da moltiplicatore economico delle risorse ittiche», evidenzia Rubegni. Inoltre permetterebbe di conservare e tramandare tradizioni tipiche del territorio come quelle della pesca artigianale . «Sono convinto che questa sia la volta buona – conclude Rubegni – quanto accaduto durante la pandemia, con la natura che si è riappropriata dei propri spazi, deve insegnarci che l’ambiente è il futuro. Dobbiamo ridare valore all’ambiente e l’area marina è lo strumento più efficace per andare in questa direzione».
Sul sito web del Comitato insieme per ampliamento del Conero è possibile approfondire i diversi aspetti dell’iniziativa, consultando le specifiche sezioni sulla biodiversità e il rapporto con l’uomo, i rischi ambientali e le opportunità di tutela.