Incredibile ma vero! Domani 1° settembre 2021: nella Sicilia in cui sono andati in fumo 80mila ettari di boschi e di campi, si apre, con un anticipo di quasi un mese, la stagione di caccia, in ordine al Calendario venatorio emanato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura. Nonostante i numerosi appelli per sospenderla a causa del disastro ecologico determinato da incendi e siccità e contro il parere scientifico di ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), che ha bocciato il calendario, oltre 25mila cacciatori siciliani potranno abbattere legalmente fino a 15 animali al giorno: un massacro di 375mila – tra colombacci, conigli e altre specie – per ogni giorno di caccia, da qui alla fine della stagione il prossimo 31 gennaio 2022. E qual è il colmo? Il colmo è che il presidente della Regione Siciliana Musumeci si dichiara “animalista”. Certo: così come si dichiara amante del paesaggio e della bellezza dell’Isola. Il nostro sconcerto è davvero forte. La nostra indignazione è totale.
Leandro Janni, Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia