Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. Esposto sull’abbattimento di numerose alberature in terreni di proprietà privata contigui all’antico casale Le Fornaci e alla monumentale Badia a Settimo (Scandicci)
Segnalazioni accorate dei giorni scorsi provenienti dal Parroco don Carlo Maurizi, dal gruppo parrocchiale e degli amici di Badia a Settimo hanno fatto appello all’intervento del Comune di Scandicci (Vigili Urbani) e dei Carabinieri Forestali di San Casciano Val di Pesa, per bloccare il taglio di numerose alberature in apparente buona salute nell’area immediatamente contigua alla monumentale Badia, abbattimenti avvenuti senza esposizione di cartelli di cantiere, ma con indicazione a voce di autorizzazione rilasciata dalla Città Metropolitana.
Nonostante le verifiche, gli abbattimenti sono continuati, Quanto accaduto appare tanto più grave perché questa Associazione ritiene che – pur in assenza di uno specifico vincolo paesaggistico – gli alberi abbattuti fossero compresi nell’area circostante la Badia assoggettata a tutela culturale e quindi al regime che impone il preventivo ottenimento dell’autorizzazione della competente Soprintendenza.
Lo scempio perpetrato diventa occasione per fare appello alle competenti Istituzioni (Soprintendenza e Comune) perché sia attentamente considerata l’opportunità di proteggere l’area verde e l’ambiente circostante la Badia con apposizione del vincolo paesaggistico previsto dal D.Lgs. n. 42/2004, che addirittura pare essere stato una volta presente prima di una sua revoca. Solo un vincolo di tutela paesaggistica può garantire allo straordinario monumento architettonico della Badia la necessaria garanzia che il suo ‘spazio vitale’ non sia ulteriormente aggredito da ulteriori speculazioni.
Ciò esposto, lo scrivente chiede rispettosamente alle Autorità in indirizzo l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità penali.
Il Presidente Prof. Leonardo Rombai
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Abbazia di Badia a Settimo – Contesto – Google Maps