Italia Nostra sezione di Pesaro e Fano esprime grande preoccupazione per la variante di destinazione d’uso dell’ex Regio Istituto Tecnico Bramante da servizi pubblici a residenziale, terziario e commerciale, senza nessuna previsione di tutela urbanistica, che lunedì sarà discussa in Consiglio Comunale.
In sostanza l’edificio potrà essere venduto e non è prevista nessuna indicazione sul progetto di valorizzazione, anzi si parla apertamente di demolizione e circolano già i rendering con le più svariate e inquietanti ipotesi ricostruttive.
Prima di qualunque deliberazione è necessario comprendere l’importanza di questo complesso. Fu realizzato su progetto, datato 1919, di Ettore Lambertini, uno dei maggiori esponenti del movimento Liberty a Bologna e nelle Marche. L’edificio fu ultimato nel 1924: aveva due torrette sul fronte, come si nota dalle foto d’epoca e dai disegni dell’ingegnere bolognese ritrovati nell’archivio storico comunale, con decorazioni floreali nelle paraste e nelle specchiature del primo piano e delle torrette sul prospetto principale.
Verso la fine degli anni ‘30 fu ampliato con la sopraelevazione di un piano che inglobò le torrette e con l’adeguamento del prospetto principale agli altri fronti che erano più lineari e privi di decorazioni plastiche, comunque rispettando la scansione spaziale dei prospetti del Lambertini, specchiature, finestre e paraste comprese.
Resta tuttora integro anche l’impianto esterno connesso al piazzale antistante che costituisce un unicum urbanistico con la zona mare; anzi proprio l’ex Bramante resta l’unico elemento sopravvissuto della città giardino in quest’area, come si può notare dalle vecchie foto d’epoca nelle quali è evidente la continuità dei caratteri urbanistici e architettonici tra l’edificio, il piazzale, il viale dello Stabilimento Balneare (viale della Repubblica) e le ville oltre la statale Adriatica.
Questa continuità è tuttora percepibile dalle foto aeree che restituiscono un’immagine sostanzialmente invariata della direttrice e proseguimento del decumano massimo da via Rossini a Piazza della Libertà.
La conservazione dei valori urbanistici di matrice Liberty assume particolare importanza anche in relazione al rinnovato interesse per il turismo e alla salvaguardia degli elementi che connotano la città giardino.
Per i motivi esposti e per la delicatezza della sua ubicazione, nell’area un tempo occupata dalle mura, a pochi metri da rocca Costanza e dalla cattedrale, Italia Nostra chiede, anche alla Soprintendenza competente, che si tuteli almeno il prospetto principale e si determini il mantenimento delle altezze, scongiurando nel modo più assoluto l’inserimento di un gigantesco corpo estraneo in un contesto storico e urbanistico dal carattere fortemente identitario.
Ex Regio Istituto Tecnico Bramante