Apprendiamo dalla registrazione del discorso del Sindaco Nardella al primo Consiglio comunale telematico di ieri l’altro, che, oltre alle varie informazioni relative alla gestione dell’emergenza sanitaria e sociale che la pandemia in corso sta procurando a Firenze, il Sindaco abbia manifestato anche la necessità di una svolta nella gestione urbanistica della città, auspicando: “Un Rinascimento della città su altre basi”.
Come Italia Nostra, questa volta, non possiamo non essere d’accordo con il Sindaco e fare nostro l’auspicio. Tuttavia, vorremmo ricordare al Sindaco e ai cittadini di Firenze quanto segue:
- E’ opera delle amministrazioni comunali degli ultimi 20 anni, compresa quella del Sindaco attuale, la messa in atto di una politica urbanistica che ha favorito lo sviluppo monodirezionale, tutto incentrato sul flusso turistico di massa mordi e fuggi e su quello di lusso, assecondando le richieste di utilizzo del patrimonio immobiliare del centro storico, pubblico e privato, provenienti da questo unico settore, mediante disinvolte operazioni concessionarie e sollecite modifiche di norme attuative del Regolamento Urbanistico. Proprio queste finalità contrarie alla città dei cittadini hanno poi portato la nostra Associazione ad impugnare quelle contenute nella ormai nota “Variante all’art.13”: prima, facendo osservazioni contrarie, secondo quanto previsto dalle procedure, e poi avanzando opposizioni al TAR e al Consiglio di Stato.
- Da tempo, come Associazione, ci stiamo battendo contro questa politica di snaturamento del centro storico: che porta all’espulsione dei cittadini residenti, e non è in linea con la tutela del grande patrimonio di beni culturali ancora esistente nella città, vera ricchezza di civiltà e di identità culturale ereditata dal passato, che costituisce la base più solida del Rinascimento di Firenze, nel presente e nel futuro.
- Per quanto sopra detto, riteniamo preoccupante che il Sindaco, abbandonando i temi dei provvedimenti legati alla tragica emergenza sanitaria, avanzi ipotesi di avocazione a sé e alla Giunta di poteri eccezionali rispetto a materie di edilizia e urbanistica, richiedendo esplicitamente la deroga al mantenimento di vigenza di norme urbanistiche ed edilizie in scadenza il prossimo 3 giugno: deroga, a quanto si legge stamani, immediatamente concessa dalla Regione Toscana, per due mesi. Con ciò, più che su nuove basi, il Rinascimento evocato ci sembra improntato sulle basi vecchie, da noi criticate, portate avanti negli ultimi anni, senza volere mai ascoltare e discutere le richieste di associazioni come la nostra o di tanti cittadini attivi.
- Per avviare un reale “Rinascimento della città su nuove basi”, chiediamo, invece, che il Sindaco attui una moratoria dei più importanti provvedimenti in atto di trasformazioni edilizie e infrastrutturali, in attesa di poter ripartire, superata l’emergenza della pandemia, con un vero dibattito pubblico e un serio percorso partecipato, finalizzato alla definizione del nuovo “Piano operativo”: magari, partendo proprio dalla convocazione di quel tavolo tecnico permanente con tutti i soggetti interessati, compresi cittadini e associazioni ambientaliste come Italia Nostra, tante volte sbandierato e annunciato dal luglio 2019 dall’Assessore Cecilia Del Re in vari incontri pubblici e istituzionali, ma che dopo ben sette mesi è ancora in attesa di essere convocato.
Italia Nostra Firenze
1 aprile 2020