Mille anni fa nel Castello di Monteodorisio si allevavano esemplari di una particolare razza canina, la cui pelle era usata per confezionare i guanti dei falconieri. A questa e altre conclusioni sono giunti gli archeologi dopo aver studiato i reperti rinvenuti durante gli scavi svolti nel cortile del Castello nel primo decennio di questo secolo. La falconeria è un’antichissima pratica venatoria all’epoca riservata alla sola aristocrazia e il dato acquisito con le indagini archeologiche nel Castello rafforzano quello che già sul piano storiografico si stava delineando per altre vie: a Monteodorisio tra il X ed il XII secolo risiedeva il rappresentante del potere politico di riferimento per il territorio abruzzese a Sud del Sagro, come consentono di dedurre i frammenti di scultura altomedievale sparsi nel suo centro storico (gli unici nel Vastese), i risultati degli scavi sopra ricordati, il numero di monasteri che vantava all’epoca e la presenza, agli inizi dell’XI secolo di un gastaldo di nome Deodato, sopranominato Iaconello.
Italia Nostra vuole portare all’attenzione del pubblico questa ed altre importanti novità.
Venerdì 7 maggio
ore 17.00, visita guidata al Museo Archeologico del Vastese
ore 18.00, conversazione sugli scavi archeologici nel Castello di Monteodorisio e sulla nascita del museo con gli archeologi Katia Di Penta e Davide Aquilano.