Italia Nostra

Data: 21 Luglio 2020

Il processo Rinascita-Scott si farà a Lamezia Terme. Vittoria delle associazioni. L’aula bunker diventi definitiva

Processo “Rinascita-Scott” a Lamezia Terme: le associazioni chiedono che l’aula bunker diventi definitiva. Italia Nostra ha sostenuto la battaglia affinchè il processo restasse in Calabria e ora chiede una permanente destinazione del bene.

E’ il più grande processo contro le cosche di ‘ndrangheta, il secondo più imponente della storia dopo quello a Cosa Nostra di Palermo,  e sarà celebrato a Lamezia Terme. Dopo un lungo travaglio e l’opposizione ferma delle associazioni del territorio contro lo spostamento del procedimento, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha firmato il protocollo d’intesa con cui si definisce l’utilizzo dell’immobile individuato presso la Fondazione Terina. L’operazione è stata finanziata con la collaborazione della Regione Calabria, del Demanio, degli uffici giudiziari di Catanzaro, dell’avvocatura e della struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri, per garantire il rispetto delle misure sanitarie.

Le associazioni sposano la decisione del ministro ma chiedono altresì che questa localizzazione sia da considerarsi definitiva e non provvisoria onde evitare spreco di risorse pubbliche e soprattutto rispetto dell’ambiente. E scoppia la polemica con il consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro.

“L’aula bunker alla Fondazione Terina si farà. Ed è una buona notizia per l’amministrazione della giustizia calabrese, per l’ulteriore messaggio contro la mafia che così parte dalla nostra terra, per il buon senso e per la nostra città. Quel che stona è l’ennesimo intervento fuori posto che sul tema ha fatto il COA – Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro con l’annuncio che si tratterebbe di una sistemazione del tutto provvisoria e limitata per tre anni al solo maxiprocesso Rinascita-Scott “Intanto non si comprende perché ed a quale titolo sia il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro a dare un annuncio di tal genere. E poi sorprendono le motivazioni che esso (e ci auguriamo solo esso) dà circa la “necessità” che la struttura sia solo provvisoria e che dopo la celebrazione di quel processo l’aula bunker “ritorni” in quel di Catanzaro». A sottolinearlo in una nota Italia Nostra, Cittadinanzattiva, Comitato Lamezia 4 Gennaio, Osservatorio Sociale San Nicola, Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, Altrove, Comitato Malati Cronici, Amolamezia, Comitato Lavoro Sanità Sicurezza, Tribunale del Malato, Vento d Europa, Comitato Difesa dei Consumatori, che intervengono sull’aula bunker che sarà realizzata alla Fondazione Terina (nell’area industriale di Lamezia) per la celebrazione del maxi processo “Rinascita – Scott”.

«Il costo per adeguare il capannone della Fondazione Terina ad aula bunker non sarà affatto irrisorio. Sono soldi – prosegue la nota – della collettività che vanno necessariamente spesi, ma che possono e devono trasformarsi addirittura in un risparmio per il bilancio statale e per l’ambiente, se solo si pensi al risparmio economico e di CO2 che si otterrà evitando continue trasferte verso Roma e Palermo di magistrati, avvocati, funzionari, imputati e parti civili come quelle attualmente in corso per altri maxiprocessi».

“Da qui a poco si dovrà comunque celebrare a Roma a causa della mancanza in Calabria di un aula bunker adeguata l’udienza preliminare del maxiprocesso Malapianta contro la mafia crotonese, con assai meno imputati del Rinascita-Scott. Ed evidentemente il Consiglio dell’Ordine degli avvocati ed altri ambienti catanzaresi preferiscono che si celebri a Roma piuttosto che a Lamezia, costi quel che costi! Una pretesa di imporre la provvisorietà della scelta di Lamezia e il “rimpatrio” a Catanzaro dell’aula bunker che è fondata di fatto sul nulla. Il codice di procedura penale dispone che tutti i processi e soprattutto quelli di mafia (quando ci sono le aule idonee allo scopo) si celebrino dove sono accaduti i fatti e si sono radicate le ‘ndrine che vengono processate e si spera smantellate. E’ solo l’udienza preliminare (una fase processuale di solito veloce e sbrigativa e comunque breve) che si dovrebbe tenere nella sede della Procura distrettuale antimafia che per la Calabria a nord della provincia di Reggio ha sede in Catanzaro. E dunque nessuna sede naturale di questi maxiprocessi a Catanzaro e nessuno scippo da parte di Lamezia al capoluogo. Solo becero, ma come abbiamo visto sopra interessatissimo, campanilismo.”

Sul maxiprocesso Rinascita-Scott le indagini della Procura, guidate da Nicola Gratteri, si sono concluse lo scorso 18 giugno. La maxi-inchiesta – condotta dai carabinieri del Ros, Nucleo anticrimine di Catanzaro e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia – conta 479 indagati e lo scorso 19 dicembre scorso aveva portato all’arresto di 334 persone impiegando oltre tremila uomini delle forze dell’ordine. In manette sono finiti tutti i boss di Limbadi ma anche ex-parlamentari, ex-consiglieri regionali, sindaci, appartenenti alle forze dell’ordine e professionisti a servizio del clan.


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