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Data: 14 Maggio 2021

IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO: NEL CAOS ISTITUZIONALE SI PENALIZZA L’AMBIENTE E PAGANO I CITTADINI

Impianti di compostaggio

 

Parabita, 14 maggio 2021

Con riferimento al recente dibattito e alle prese di posizione da parte di alcuni Sindaci in merito alla localizzazione di impianti di compostaggio in provincia di Lecce, la Sezione Sud Salento di Italia Nostra intende ancora una volta ritornare sull’argomento per evidenziare una serie di criticità e per dare un contributo di chiarezza al confuso dibattito in corso, in cui si confondono le cause dei problemi e le rispettive responsabilità.

A) La precipua responsabilità per la situazione di stallo, per non dire di emergenza, registrata oggi va ricondotta alla mancanza di una pianificazione di settore da parte della Regione Puglia; non altri hanno responsabilità se l’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani si protrae dal lontano 2016, facendo mancare quindi alla collettività dei punti di riferimento essenziali sulla tipologia, sulla taglia e sulla localizzazione degli impianti.

B) Attribuire alle diatribe degli amministratori locali le responsabilità nelle scelte relative alla mancata realizzazione degli impianti di compostaggio nel Salento – come ha affermato il Direttore dell’AGER dott. Grandaliano – appare una operazione di depistaggio che tende a coprire le evidenti e fondamentali carenze di programmazione da parte della Regione Puglia.

C) La stessa AGER non è esente, a parere della scrivente Associazione, da responsabilità allorquando insiste nel proporre agli amministratori locali impianti di compostaggio di grande taglia (fino 80.000 tonnellate/anno e oltre); nessun sindaco infatti accetterebbe di veder gravare sul suo territorio il carico ambientale di un bacino di raccolta comprendente diverse centinaia di migliaia di utenti.

D) La scelta di puntare sul gigantismo degli impianti da parte di Ager appare funzionale alla riproposizione dell’attuale modello oligopolistico e accentrato nella gestione dei rifiuti, che invece va smantellato aprendo il mercato a nuovi operatori desiderosi di investire in impianti maggiormente inseriti nel contesto territoriale.

E) Nella Regione Veneto, all’avanguardia in Italia nel compostaggio e nella produzione di compost di qualità, la taglia media dei 45 impianti esistenti non supera le 10.000 tonn/anno.

F) Un modello basato su impianti di piccola taglia, su scala comunale o intercomunale, di minore impatto, più elastici nella gestione, più aperti alla imprenditoria locale, è la prospettiva ottimale per il nostro territorio, e consentirebbe di ridurre drasticamente gli impatti ambientali e i costi di trasporto, puntando così ad un sistema “a km zero”.

G) In merito alla questione relativa alla realizzazione di un impianto di compostaggio a nord di Lecce, Italia Nostra ritiene che le contestazione sulla individuazione del sito possono essere superabili allorquando si stabilisce la tipologia dell’impianto (da preferire quello aerobico a quello anaerobico) e il suo dimensionamento 15.000/20.000 tonn/anno, utilizzando possibil-mente aree compromesse o di scarsa valenza agricola e paesaggistica, adeguatamente distanti dai centri abitati e facilmente raggiungibili da mezzi di trasporto.

Tali considerazioni e proposte saranno tempestivamente inoltrate dall’Associazione agli enti competenti con l’auspicio che l’approccio a tali problematiche e le soluzioni da adottare non siano prevalentemente quelle improntate al massimo profitto delle aziende e alla penalizzazione dei territori interessati.

 

Il Resp.le Settore Energia e Rifiuti                                                                 Il Presidente

Ing. Antonio De Giorgi                                                                       Prof. Marcello Seclì

 

Italia Nostra
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