Italia Nostra

Data: 18 Luglio 2019

In Sicilia un altro importante risultato a tutela dello Stato di diritto e del paesaggio

In Sicilia un altro importante risultato a tutela dello Stato di diritto e del paesaggio. NO al silenzio-assenso da parte delle Soprintendenze, e alla discrezionalità, da parte della politica, di individuare talune tipologie di opere da sottrarre dall’obbligo dell’autorizzazione paesaggistica.

Italia, luglio 2019. Il Consiglio dei Ministri boccia, ancora una volta, una brutta legge della Regione siciliana. Dunque: su proposta del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani, a seguito della disamina di diverse leggi delle Regioni e delle Province Autonome d’Italia, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di impugnare la legge n. 5 del 06/05/2019 della Regione Siciliana. La legge ha per oggetto: “Individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata”. Il Consiglio dei Ministri ha ritenuto che alcune norme in materia di autorizzazione paesaggistica eccedono dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto Speciale di Autonomia, violando la competenza legislativa riservata allo Stato in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio dagli artt. 9 e 117, comma secondo, lettera s), della Costituzione.

Che dire? Un altro importante risultato a tutela dello Stato di diritto e del paesaggio. La legge, infatti, introduceva il silenzio-assenso delle Soprintendenze e la possibilità, per l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, di individuare autonomamente talune tipologie di opere da sottrarre dall’obbligo dell’autorizzazione paesaggistica. Di certo non possiamo non esprimere il nostro sconcerto: è la terza impugnativa, in pochi mesi, dopo quelle relative ai piani paesaggistici e ai centri storici. Questo, a dimostrazione del fatto che il legislatore regionale, in nome di una malintesa autonomia, abbia tentato più volte e continui a tentare di porre in atto un vero e proprio assalto alle norme che salvaguardano il paesaggio siciliano, in evidente, plateale contrasto ai dettami costituzionali.

Leandro Janni – Presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra Sicilia

 

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