Il 19 luglio scorso si è svolta la prima edizione del “Trofeo Nazionale Bench Rest mt 300” organizzata dalla ASD Lamezia Shooting Accademy con il patrocinio del CSEN. Il presidente Giuseppe Nicotera ringrazia quello regionale CSEN Maestro Antonio Caira, il consigliere provinciale Caterina Brizzi che hanno presenziato all’evento ed hanno premiato gli atleti, il presidente provinciale e consigliere nazionale dott. Francesco De Nardo e il vicepresidente provinciale Sergio Servidone che li ha supportati e spronati durante la preparazione della manifestazione sportiva e messo a disposizione la sua grande e qualificata esperienza nello svolgere il compito di ispettore di gara. Per la Categoria Tiratori Il primo gradino del podio è stato conquistato da Vincenzo Polimeni, di Reggio Calabria, sul secondo gradino del podio è salito Francesco Pace di Reggio Calabria, Mario Samperi sempre di Reggio Calabria si è aggiudicato il terzo posto. Per la Categoria Cacciatori il vincitore è stato Giuseppe Gangemi di Reggio Calabria, secondo Fortunato Foti di Reggio Calabria. Il Premio Lady è andato a Rosalba Iannello di Vibo Valentia. I tiratori si sono misurati su una distanza di 300 metri sparando 24 colpi in due step di 12. In questa disciplina i primi due colpi per ogni step sono di prova ed i rimanenti 10 assegnano punti. Il bersaglio è cartaceo, di cm 60×60 su cui sono stampati 4 cerchi concentrici che assegnano da 2 (il più esterno) a 5 punti (il più interno). Il cerchio più piccolo ne contiene un altro di 3 cm di diametro chiamato “v bull” che vale sempre 5 punti se colpito ma “valorizza” il 5. Per intenderci tra un 5 ed un 5 da v bull vince il secondo, il primo assegnerà 5 punti il secondo assegnerà 5,1 punti. Le armi utilizzate in questo sport sono molto sofisticate ed estremamente precise, ma ciò non basta a diventare provetti tiratori. Per vincere oltre alla costanza nell’allenamento è necessario trovare il corretto equilibrio tra arma e munizione. La munizione che ottiene il massimo dall’arma è il risultato di un approfondito studio dei componenti (bossoli, ogive, polvere ecc.) e lunghe sperimentazioni, per trovare la giusta altezza (OAL), ridurre al minimo il “free bore” (distanza tra la palla della cartuccia e l’inizio della rigatura), cercare i giusti valori pressori, la velocità ottimale… ecc. si tratta in sostanza di ottenere una relazione che lega fra loro cartuccia ed arma. Gli atleti che praticano questo sport provengono dall’intero territorio calabrese. Lo sport è certamente antagonismo sano ma anche momento di solidarietà e socializzazione e per questa ragione si invitano quanti lo vorranno ad avvicinarsi a questo sport come fattore di crescita sportiva e sociale.
Giuseppe Gigliotti presidente associazione New World Calabria