Uno dei fiumi dell’ Alto Tirreno Cosentino, l’Abatemarco, aggredito dalle Centraline Idroelettriche che stiamo cercando in tutti i modi di scongiurare, ora viene segnato o da scarichi fognari o dalla mala depurazione a monte della sua foce.
Lo stato del fiume
Della questione Italia Nostra se ne è occupata già nel giugno 2019.
Ora, per due mesi consecutivi, giugno e luglio, nei punti di prelievo posti a 200 metri a destra e a sinistra della foce sono stati riscontrati parametri fuori norma sia degli escherichia coli che degli enterococchi intestinali.
Vorremmo evidenziare che se a 200 metri dalla foce si sono riscontrati parametri fuori norma, immaginiamo quale potrebbe essere la concentrazione dei parametri microbiologici nelle acque di transizione, tra la foce e il mare, o nelle immediate vicinanze della foce stessa dove la balneazione è molto intensa.
Ricordiamo che per la Fiumarella di Praia a Mare, all’origine delle acque scarse, vi sono prelievi fuori norma che si ripetono da anni posti a 50 metri dalla foce.
Le richieste
Il comune di Santa Maria del Cedro dovrà individuare e rimuovere le cause che hanno potuto determinate sul suo territorio l’inquinamento registrato, come, per esempio, possono essere eventuali scarichi abusivi.
Ma vorremmo sottolineare che Arpacal dovrà al più presto verificare come già abbiamo invano chiesto da tempi (vedi allegata nota del luglio 2019 in calce all’articolo), la qualità delle acque del fiume ed il rispetto dei parametri delle acque di scarico che provengono dagli impianti di depurazione posti a monte e che giungono fino all’Abatemarco.
L’appello
Cogliamo l’occasione per evidenziare che la fissazione dei punti di prelievo delle acque marine da sottoporre ad analisi risale ad anni addietro , quando questi punti , in prossimità dei fiumi e torrenti, erano direttamente connessi con il livello di antropizzazione e di balneazione di in quei punti. Oggi la situazione è cambiata da allora; tratti di costa che ieri erano deserti, oggi sono interessati da case e strutture turistiche o da stabilimenti balneari .
Infine vorremmo pure sottolineare che ai fini della salvaguardia della salute pubblica la Regione Calabria ed il Ministero della Salute dovrebbero rivedere nella nostra regione la congruità di tutti i punti di prelievo posti nei pressi di fiumi e torrenti alla luce dei nuovi contesti di balneazione ed antropizzazione che il territorio registra da anni.