La sezione di Amelia di Italia Nostra ritiene che le recenti vicende che hanno coinvolto il Teatro sociale costituiscano una sfida per la comunità cittadina. Il Teatro sociale rappresenta, infatti, quale bene culturale, un patrimonio per l’intera comunità di Amelia: è tale dalla sua fondazione e lo resta indipendentemente da chi ne sia il proprietario. La sua storia lo dimostra
Ci piace ricordare, infatti, come nel 1974 il teatro, in stato di abbandono e inutilizzato, venne riaperto dai ragazzi del Gruppo Teatrale Amerino, che portarono in scena un programma di musica classica, “La Buona Novella” di Fabrizio De Andrè e l’atto unico “Vigilia di Natale” in dialetto amerino, che per l’affluenza straordinaria del pubblico fu replicato alcuni giorni dopo. Da allora il Comune di Amelia, insieme all’ETI AUDAC, iniziò ad organizzare una regolare stagione teatrale, ma fu la comunità amerina a riappropriarsi del teatro semplicemente vivendolo come spazio comune, facendone un luogo di incontro per svolgere attività culturali. La questione, ora come allora, è chi voglia e sappia utilizzare il Teatro secondo la vocazione sua propria, come contenitore di cultura, anzi, come catalizzatore di incontri di cultura per l’intera città, ma, in particolare, per il centro storico. Perché sia davvero patrimonio comune, è necessario che i cittadini di Amelia riprendano a vivere il loro teatro, in tutte le forme possibili compatibili con la sua natura e costruiscano progetti e forme di utilizzo per esso.
È l’Amministrazione comunale, ovviamente, che in primo luogo deve porre la questione del Teatro sociale, nei termini appena esposti, al centro della propria azione e lo deve fare, a nostro avviso, esprimendo iniziative politiche che valorizzino il Teatro sociale a tutto tondo quale mèta e contenitore culturale.
È l’intera città, tuttavia, che deve attivarsi in tale direzione. Una strada possibile, ma non certo l’unica, è che l’Amministrazione comunale si faccia parte attiva nella costruzione di un soggetto, istituzionale o associativo/fondazionale, aperto alle forze cittadine, in grado di definire proposte culturali (teatrali, musicali, artistiche, etc.) che garantiscano la più ampia fruizione del Teatro e l’accesso a fonti finanziarie pubbliche e private diversificate.
La Sezione di Amelia di Italia Nostra è disponibile a collaborare alla costruzione di tale progetto e vigilerà, in ogni caso, affinché il futuro proprietario rispetti destinazione e usi che il vincolo quale bene culturale impongono per il Teatro sociale.
ITALIA NOSTRA AMELIA