Italia Nostra

Data: 11 Gennaio 2020

Manifestazione per le Apuane – risposta a Benedetti e Ronchieri

Al Sindaco di Massa – All’ Ass. M. Guidi – All’ Ass. M. Ravagli –  Al Pres. Cons. Com Benedetti

L’intervento di Benedetti e Ronchieri, a nome di Forza Italia, è il risultato di una scarsa conoscenza dell’impegno profuso da Italia Nostra per salvaguardare le Apuane.

La nostra associazione, a differenza dell’attuale Presidente del Consiglio, non ha mai abbracciato un partito (Benedetti ne ha cambiati molti nella sua lunghissima militanza politica), né uno schieramento politico ma ha scelto, esclusivamente, i temi su cui misurarsi e confrontarsi avendo come bussola la difesa del paesaggio, del patrimonio artistico, architettonico, naturale della nostra comunità.

La sezione, avvalendosi delle competenze dei propri iscritti, del prezioso contributo della professoressa Leverotti (per molti anni responsabile nazionale per le Apuane), coinvolgendo gli organismi sovra locali di Italia Nostra, ha cercato di combattere contro la distruzione delle nostre montagne e l’inquinamento delle acque.

La lotta in difesa di beni che appartengono alla Comunità e non a pochi o alla politica, sia essa di destra o di sinistra, che ha portato avanti la sezione si è sviluppata sotto diverse amministrazioni e, spesso, l’associazione si è unita, per rendere più forte l’azione di contrasto a scelte ritenute dannose, ad altre organizzazioni ambientaliste.

Italia nostra non è mai rimasta in silenzio, non ha avuto partiti, amministratori o consiglieri “amici” tanto che ha incontrato difficoltà non solo ad avere delle risposte ma anche documenti riguardanti vicende di interesse ambientale. Sul punto, visto che i forzisti sostengono l’attuale Amministrazione e che Benedetti è Presidente del Consiglio Comunale, vorremmo chiedere ai due politici se possano sollecitare il Sindaco a volerci rispondere sul caso ex Ricicleria di Via Dorsale (un impianto che ha lavorato in grave difformità alla normativa) anziché farci recapitare, come avvenuto, una richiesta, a firma del capo di gabinetto di Persiani, di chiarimento sulle ragioni del nostro interessamento e di documentazione da fornire al Comune.

Italia Nostra non è mai stata sospettata di conflitto di interessi o di presunti legami con il mondo del marmo, delle cave proprio perché è sempre stata coerente con i propri scopi istituzionali se qualche forza politica ritenesse il contrario siamo pronti a sfidarla; non avremo difficoltà a dimostrare la nostra autonomia mentre crediamo che per altri possa essere ben più complicato.

Ronchieri e Benedetti sostengono di difendere l’ambiente ma vorrebbero, in spregio alla normativa vigente, al rischio di compromettere risorse insostituibili, riaprire sette cave dismesse giustificando la loro posizione con la possibilità di creare nuovi posti di lavoro; la loro è una scelta di carattere ideologico priva di fondamento poiché i numeri del lapideo, tra l’altro resi noti e che due politici dovrebbero conoscere, dicono che cresce la vendita del materiale grezzo e diminuisce quella del lavorato (i posti di lavoro si creano con i laboratori e non con la cavatura del marmo).

Aumentare l’escavazione non farà crescere gli occupati o perlomeno in una percentuale che possa giustificare l’impoverimento, la devastazione delle nostre Alpi.

I forzisti affermano di volere, con il nuovo regolamento degli agri marmiferi, giungere ad un equilibrio tra protezione delle Apuane ed esigenze del mondo economico ma ci sembra che la loro bilancia penda in favore di pochi a danno di molti poiché anche soltanto mantenendo i volumi e le cave attuali i dati a disposizione, sia in termini di tipologia di prodotto venduto, di fatturati e di aiuti concessi, ci dicono che la ricchezza non viene ridistribuita; ed ancora, mentre il danno ambientale viene spalmato sulla comunità i profitti milionari finiscono nelle tasche di chi, versando ai Comuni delle briciole, sfrutta un bene della collettività.

Benedetti e Ronchieri attaccano gli ambientalisti per mandare un messaggio ai consiglieri dissidenti che hanno anteposto l’interesse della città, del territorio, dei loro figli alla fedeltà, per usare una parola che piace al Presidente, al Sindaco; dispiace che una figura politica, posta alla guida di un’assemblea, non difenda l’autonomia degli eletti, il loro diritto ad essere pienamente informati, a votare in autonomia secondo la propria coscienza, non difenda l’autorevolezza del Consiglio Comunale che non può essere un votificio o un mero ratificatore di scelte prese in altre stanze, non senta la necessità di ricordare che gli eletti rispondono delle loro decisioni ai cittadini che rappresentano e che un Sindaco dovrebbe stare in aula anche quando il voto gli è contrario.

Per concludere, Italia Nostra continuerà a lottare per difendere le Apuane, si impegnerà ancora di più per far crescere la sensibilità ambientale dei cittadini, per responsabilizzare la classe politica affinché la bellezza delle nostre montagne continui ad esistere e non diventi un mero ricordo documentato in un libro fotografico.

IL PRESIDENTE BRUNO GIAMPAOLI

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