La Sezione di Italia Nostra Massa Montignoso ha appreso dai giornali che la Ricicleria di Massa è stata chiusa poiché, sembra di capire, non rispondente alla normativa vigente che, ricordo, dispone l’impermeabilizzazione delle superfici nonché il convogliamento e la depurazione delle acque dilavanti.
La notizia se da un lato è rassicurante poiché, finalmente, verrebbero assunte, seppur con una certa lentezza (in considerazione del rischio di contaminazione delle matrici ambientali e delle acque di superficie ci saremmo aspettati una certa celerità), le misure del caso, fermo restando che la possibile violazione della normativa è aspetto distinto da ogni altro e produttivo di responsabilità, dall’altro suscita ulteriori preoccupazioni poiché, per quanto letto, verrebbe creato un sito temporaneo di raccolta presso la struttura delle Jare (area che ospita il comando dei Vigili Urbani, il deposito Evam nonché il mercato ortofrutticolo all’ingrosso) che la Sezione dubita possa essere idonea in particolare:
1) il sito ha i requisiti che la normativa ambientale prevede? È stato ottenuto un parere favorevole di Arpat?
2) È compatibile lo stoccaggio di rifiuti con le altre attività che si trovano nella struttura? è compatibile con la normativa igienico sanitaria? È stato ottenuto un parere favorevole dell AUSL competente?
3) È stato considerato il rischio incendio? Sussistono le misure, gli impianti del caso? È stato conseguito un parere positivo dei Vigili Del Fuoco?
4) È stato considerato il contesto urbano in cui è inserito il sito delle Jare?
Ricordo che si trova non in una zona industriale ma in un’area residenziale e davanti all’Ospedale Pediatrico Apuano quindi sarebbe opportuno conoscere se siano state valutate le conseguenze che potrebbero generarsi in caso di incendio.
Sembra, inoltre, data la tempistica, l’assenza di una soluzione, più opportuna e alternativa al sito delle Jare, la mancanza di una preventiva comunicazione che potesse adeguatamente informare l’utenza garantendo la continuità operativa (improvvisamente l’impianto di Via Dorsale è stato chiuso), che il fermo della Ricicleria non sia stato programmato a meno che quanto avvenuto non dipenda da una carente organizzazione. In ultimo, vorrei significare che le richieste di chiarimento e di intervento (che allego) avanzate dalla Sezione, inoltrate ben due mesi fa, scaturite dalla dichiarazioni rilasciate, sui quotidiani, dall’Amministratore di Asmiu, presentate al Comune di Massa ed ad ARPAT, sono rimaste inevase; nessuno ha risposto! Quindi la Sezione non ha notizia, ad esempio, se ARPAT abbia effettuato delle verifiche per accertare il rispetto della normativa, ne conosce le prescrizioni che la stessa Agenzia Regionale avrebbe dato e che avrebbero dovuto essere adempiute. Ritengo che due mesi siano un lasso temporale sufficiente sia per effettuare un sopralluogo, sia per capire quale fosse il titolo autorizzatorio legittimante l’attività dell’impianto, sia per rispondere a delle domande nate da articoli di stampa e che, in quanto tali, di dominio pubblico e noti, probabilmente, anche ai pubblici Uffici.
La Ricicleria di Massa oggi è chiusa ma alcuno ha voluto replicare alle richieste di chiarimenti e di Italia Nostra; richieste che si prefiggevano di far luce su di una situazione che coinvolge beni ed interessi generali come l’integrità dell’ambiente in cui viviamo, la salute pubblica e, non per ultimo, il principio di legalità per meglio dire capire se sussistessero, o meno, difformità rispetto alla normativa.
Le domande contenute nelle note, che paiono cadute nel vuoto (è arrivata prima la chiusura dell’impianto, quasi una risposta implicita, che la nota, ancora da pervenire, di chiarimento del Comune e di Arpat), volevano essere anche una sollecitazione ad offrire, ai cittadini di Massa, preoccupati per le notizie apparse in merito ai risultati delle analisi condotte dal Ministero dell’Ambiente (Dicastero con cui collabora sia Arpat che il Comune di Massa), delle rassicurazioni sulla conformitá della Ricicleria, sull’esistenza di un provvedimento autorizzatorio in favore dell’impianto o, in alternativa, volevano essere uno stimolo, qualora accertata l’assenza dei necessari requisiti, nei confronti dell’Amministrazione comunale e dell’Autorità di controllo ad assumere tutte le cautele e i provvedimenti del caso.
L’unico Ente che, pur non replicando, si è attivato è stato il Comune di Massa che, appunto, ha sigillato al pubblico la Ricicleria.
In ragione di quanto sopra, desiderando avere risposta ai quesiti posti nonché garanzie circa l’idoneità del sito temporaneo delle Jare, nonché certezza dell’analisi dei profili più sopra evidenziati, Le chiediamo di voler considerare questa nota per sollecitare gli Enti coinvolti o per esercitare le azioni che riterrà più opportune.
Il Presidente
Bruno Giampaoli
