Italia Nostra

Data: 4 Febbraio 2019

Su Ville venete e supermercati – la posizione di Italia Nostra Venezia: NIMN, NIMBY

Né in nome nostro, né nel nostro territorio.

Sulle dichiarazioni del presidente della Sezione di Treviso, sui possibili riusi delle Ville Venete, di seguito una riflessione (qui in pdf) a firma della nostra presidente Lidia Fersuoch. La posizione della Sezione di Venezia è e sempre sarà la posizione di Italia Nostra.

La nota apparsa nel blog della Sezione di Treviso di Italia Nostra sulla situazione delle Ville Venete ipotizza provocatoriamente la possibilità di realizzare “supermercati nelle ville per evitare il lento degrado” portando come esempio “il modello Fontego dei Tedeschi” ed il “Cinema Italia”. Gli esempi citati dimostrano proprio come questa strada determini la mortificazione e lo snaturamento di questi importanti edifici storici, trasformandoli in banali contenitori di beni di consumo.

Alterazioni che, nel caso del Fontego, si sommano a profonde manomissioni architettoniche realizzate nonostante l’impegno profuso non solo dalla Sezione di Venezia ma anche dalla Sede Nazionale e dal suo presidente di allora Giovanni Losavio, già Presidente di Cassazione.

Ricordiamo infatti che contro il progetto di “restauro” del Fontego Italia Nostra oppose ricorso gerarchico, ricorso al Tar e appello al Consiglio di Stato. Ma non solo, organizzò incontri pubblici con esperti qualificati e docenti di storia e di restauro. Da ultimo collaborò all’uscita di un libretto della fortunata collana Occhi Aperti su Venezia dell’editore Marina Zanazzo, compianta carissima amica e socia della Sezione.

Italia Nostra in sede giudiziaria si oppose solo alla manomissione architettonica dell’edificio, non alla realizzazione di un centro commerciale, e questo solo su consiglio dei legali, che confidavano, data la lampante fondatezza delle nostre doglianze, in una vittoria più semplice e veloce. Purtroppo non andò così e il Fontego e la sua struttura cinquecentesca con corte interna aperta e luminosa sull’esempio dei funduq mediorientali furono persi per sempre. Tuttavia in altre sedi abbiamo sempre manifestato grande contrarietà all’uso come centro commerciale di un individuo architettonico di tal valore storico, e in particolare a Rialto, nel luogo più congestionato di Venezia, e indirizzato per giunta a una clientela di soli turisti. Il peggio del peggio in un unico edificio, simbolo e artefice (in una parte cospicua) della grandezza passata di Venezia e purtroppo divenuto simbolo della Venezia di oggi.

Per il glorioso ex Cinema Teatro Italia, uno dei primi esempi nel nostro paese, ci siamo opposti con successo al progetto originale, che modificava pesantemente l’interno con la costruzione di un grande soppalco, la rimozione degli arredi originali (le ringhiere e la cabina di proiezione), e invece senza riuscita all’utilizzo come supermercato, diretto, al pari di tutti i supermercati che fioriscono di questi tempi a Venezia, soprattutto alla clientela dei b&b. Secondo Italia Nostra non si deve disgiungere mai il recupero e il restauro di un bene architettonico senza pensare a un suo utilizzo compatibile, non degradante, e veramente al servizio della città. (continua a leggere su https://www.italianostravenezia.org/2019/02/03/nimn-nimby/)

Lidia Fersuoch – presidente della sezione di Italia Nostra Venezia

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