Il Borgo Antonino Cascino, anche noto semplicemente come Borgo Cascino, è una frazione di cinquanta abitanti, dista circa 12 chilometri dalla città di Enna ed è uno tra i più antichi e importanti borghi della provincia di Enna. Sorge a 414 metri sul livello del mare, in una zona collinare al centro della Sicilia. Fu edificato nel periodo fascista (XVIII anno del ventennio) per volere di Benito Mussolini, nell’ambito del programma di ripopolamento e riforma agraria del latifondo siciliano attuato dal governo dell’epoca. L’incarico per la progettazione fu affidato all’ing. Giuseppe Marletta, catanese. In contrasto con le abitazioni rurali sparse nella campagna, spicca il piccolo borgo collinare, costruito con l’intenzione di farne il centro civico di un futuro paese, simile ad altre fondazioni siciliane di quel periodo (Pergusa, Borgo Baccarato, Borgo Bonsignore, Borgo Lupo, Borgo Giuliano, Borgo Vicarietto).
Il borgo prese il nome in onore ad Antonino Cascino (Piazza Armerina, 14 settembre 1862 – Quisca, 29 settembre 1917): generale di divisione, fu il primo generale italiano a entrare a Gorizia nel 1916, a capo del Brigata Avellino, costituita in prevalenza da siciliani. La targa dell’Ente per la Colonizzazione del Latifondo Siciliano (ECLS), in memoria al Generale Antonino Cascino riporta le seguenti parole: “Nobile figura di condottiero e di soldato, diede costante e mirabile esempio di ardimento e di valore alle truppe della sua divisione, recandosi a condividere con esse, sulle prime linee, tutte le vicende della lotta. Gravemente ferito da proiettile nemico, volle ancora mantenere il comando, finché ebbe assolto il suo compito della giornata, stoicamente sopportando il dolore della ferita, che poi lo condusse a morte.” — Monte Santo, 15 settembre 1917”. L’ubicazione di Borgo Cascino è stata studiata in modo da richiamare alla mente l’immagine del paesino rurale di collina. Sorge infatti su una collinetta con una superficie di base di una quindicina di ettari, che si innalza almeno di una cinquantina di metri rispetto al suolo circostante.
Il Borgo, nella tipica architettura fascista delle nuove fondazioni, con linee semplici ed austere che fanno capo ad una tradizione classica romano-imperiale riveduta e corretta, ma anche conforme alla funzionalità delle inurbazioni volute dal regime, circondato da alberi, corredato di una piazza centrale a pianta rettangolare con portici, chiesa, scuola rurale, posta e torre civica. L’ingresso principale è quello da Sud. La strada di accesso si dirama come deviazione dalla SP30 che congiunge la SS122 con la SS560, deviazione realizzata unicamente per servire il borgo, e sempre alla SP30 si ricongiunge più a Nord. Poco prima della diramazione vi è un abbeveratoio. Giungendovi ci si ritrova subito in una grande piazza attorno alla quale spicca la piccola chiesa intitolata a San Francesco D’Assisi e Santa Caterina da Siena, una torre civica, le scuole rurali e anche un ufficio postale. La chiesa si staglia tra i due avancorpi, simmetrici. Trattoria e scuola delimitano la piazza a Sud. Il lato Ovest è chiuso dall’edificio che ospita la caserma dei carabinieri e l’ufficio postale. Il fabbricato che ospita gli edifici dell’Ente è posto lungo il lato Nord, come il sagrato della chiesa. La chiesa è a navata unica. Il sagrato della chiesa ospitava, lateralmente alla scalinata, l’Angelo del Buon Raccolto, una statua in conglomerato opera di Eugenio Russo, scultore catanese. Lungo il bordo Est della strada, nella parte opposta alla chiesa, vi sono le case degli artigiani: tre alloggi costituiti da tre camere, ingresso, cucina, e servizi igienici. Di seguito l’ambulatorio medico con alloggio. La quinta Est della piazza è essenzialmente costituita dal fabbricato che avrebbe ospitato gli uffici comunali (delegazione podestarile, ONC e sindacati). Fino a poco tempo fa, nel borgo, era presente anche una trattoria.
Il Comune di Enna, oggi, ha predisposto per Borgo Cascino un progetto di recupero e restauro, ma il piccolo insediamento ha inevitabilmente perso le funzioni originarie. Il luogo, comunque, è piuttosto suggestivo e caratterizzato da un’atmosfera calda e accogliente. Spesso vi si svolgono feste di matrimonio proprio in virtù di questa sua particolare atmosfera. E, non di raro, viene scelto come location per riprese cinematografiche. Insomma, a Borgo Cascino è possibile immergersi in un ambiente d’altri tempi, circondati da un ampio paesaggio rurale. Un luogo che esprime una dimensione sociale, abitativa peculiare, fortemente alternativa agli anonimi modelli insediativi contemporanei. Oggi più che mai – possiamo dire – un luogo desiderabile.
Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia