Nessun abbattimento di pini, né alcuna rimozione del sottobosco. Non, almeno, nei tempi e nelle modalità immaginate dai Comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia nel Piano di prevenzione incendi boschivi della Regione Toscana per la Pineta del Tombolo. È quanto ha deciso il Consiglio di Stato in merito al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e promosso da Italia Nostra, Wwf e Lega Abolizione Caccia.
Il piano prevedeva il taglio, in una certa parte della pineta, di circa il 70% dei pini esistenti e di circa l’80% della vegetazione arbustiva del sottobosco.
Il collegio giudicante ha comunque riconosciuto il diritto e il dovere delle amministrazioni comunali di elaborare un Piano antincendi boschivi che dovrà essere predisposto nuovamente.
Il Consiglio di Stato «ha accolto il ricorso nella parte in cui si considerano paesaggisticamente irrilevanti, e perciò sottratti alla preventiva autorizzazione, tutti gli interventi previsti, omettendo un adeguata analisi e valutazione dell impatto paesaggistico, e nella parte in cui la valutazione di incidenza sui siti della rete Natura 2000 interessati dalle misure è carente nell’istruttoria e nelle motivazioni». Ora si attende il nuovo documento elaborato dalle amministrazioni.