Chi segue l’attività della nostra Associazione sa che Italia nostra ha sempre e solo dato voce alla realtà: la preoccupazione della gente per un mare che non si presenta in alcuni momenti all’altezza dei luoghi perché invaso da chiazze dense, scie schiumose e quant’altro su ampi tratti della costa.
Le criticità
Le criticità si ripetono ad ogni stagione estiva, senza riuscire a trovare o quanto meno proporre soluzioni adeguate, e soprattutto senza fornire ai cittadini risposte certe.
Proprio per reagire a questa situazione, 24 Associazioni ambientaliste del territorio il 3 Ottobre 2020 si sono unite ed hanno dato vita all’ Alleanza
SALVIAMO IL NOSTRO MARE perché hanno compreso che le problematiche che determinano e condizionano in negativo la qualità delle acque del mare devono essere affrontate e risolte a livello dell’intero territorio costiero cosentino con il contributo e la sinergia di tutti i soggetti interessati, uniti da un sincero spirito di servizio e non da altro. Quindi hanno intrapreso da allora una serie di attività ed azioni con l’obiettivo di incalzare e stimolare, come è loro compito e dovere , le Istituzioni per superare le criticità innegabili che il mare presenta.
Ci sono stati incontri con l’Assessore regionale all’ambiente Sergio De Caprio, con il direttore scientifico dell’Arpacal Dott. Michelangelo Iannone, con i sindacati dei lavoratori e dei balneari, con candidati alle prossime elezioni regionali (De Magistris- unico allora), con il presidente provinciale delle Pro Loco ed inoltre sono state inviate proposte e richieste di intervento a tutti i sindaci del territorio costiero, dell’entro terra e all’Arpacal. E’ stato anche elaborato un documento su alcuni punti dell’agenda politica per governare la Calabria che verrà consegnato a tutti i candidati che ha nel Bene Comune Mare il suo punto centrale.
Le azioni intraprese
L’indispensabile ammodernamento dei sistemi depurativi costieri procede a rilento. Per questo ancor prima dell’estate L’ALLEANZA PER SALVARE IL MARE in data 16/05/2021 (
clicca qui per l’articolo) ha chiesto a tutti i sindaci del tirreno un controllo efficace sul funzionamento degli impianti di depurazione in modo tale da garantire maggiore efficienza al sistema depurativo esistente.
Sulla base delle posizioni assunte dall’Alleanza, Italia Nostra nelle scorse settimane proprio a seguito di ripetute allarmate segnalazioni di cittadini ha avvertito la necessità di chiedere direttamente ai sindaci della costa queste tre cose:
1) Di prendere in seria considerazione la situazione del mare;
2) Di operare in stretta sinergia tra di loro;
3) Di assumere tutti gli opportuni provvedimenti amministrativi e tecnici (più investimenti per il mare) )per:
a) Un costante monitoraggio delle acque di scarico dei depuratori
b) Un altrettanto costante controllo delle acque di balneazione con monitoraggi dei corsi d’acqua;
c) L’ effettuazione di analisi chimico-fisiche e microbiologiche per comprendere la natura e la composizione di queste chiazze e scie che preannunciano una situazione di possibile forte difficoltà nell’utilizzo delle acque di balneazione.
Nel contempo abbiamo richiesto all’Arpacal regionale e provinciale, pur conoscendo la carenza di personale di questo Ente, perché venissero assunti urgenti provvedimenti di controllo dei sistemi depurativi esistenti, unitamente ad una verifica effettiva e puntuale circa la natura dei fenomeni quali chiazze, scie, schiume e quant’altro sul mare.
Italia Nostra ha inoltre informato i sindaci che avrebbe segnalato tutte le criticità di cui sarebbe venuta a conoscenza e che gli stessi cittadini avrebbero rilevato. E così ha fatto e sta facendo.
Per quanto riguarda tali fenomeni che si registrano sulla nostra costa e la loro assimilazione a fenomeni quali le fioriture algali vale la pena riportare le parole del direttore scientifico dell’Arpacal Dott. Michelangelo Iannone proprio in occasione di un comunicato inviato ai comuni costieri in cui si spiega il fenomeno: “E’ fin troppo evidente”- scrive Iannone – “che ciò non voglia dire che tutti i fenomeni che si registrano a mare siano frettolosamente classificati come fioriture algali; ogni caso fa storia a se”.
Gli appelli
Proprio per questo domandiamo: i sindaci e l’Arpacal hanno condotto analisi ed indagini specifiche e puntuali su tutte queste chiazze e scie bollose e dense che si stanno presentando sul nostro
territorio per capire da cosa sono generate e per trovare la soluzione più idonea per combatterle ed eliminarle come Italia Nostra e tutte le altre Associazioni dell’Alleanza per Salvare il Mare stanno chiedendo da tempo e continuerà a chiedere? Se ci sono che vengano rese pubbliche.
Invece su tutto questo registriamo finora un assoluto silenzio, quando dovrebbero parlare i dati delle analisi di oggi, riferiti a fenomeni che si registrano ora su questo territorio, e non su altri.
Questi dati essenziali ed urgenti non servono per avvalorare l’una o l’altra ipotesi quanto per trovare la soluzione più utile per dare una risposta al problema. Registriamo purtroppo ancora ritardi e scarsa volontà nel comprendere la serietà del problema e nell’agire.