Italia Nostra

Data: 3 Maggio 2021

Recuperiamo il motore del porto per le reti anti-sommergibile, pregevole esempio di archeologia industriale

Brindisi, 29 aprile 2021

Oggetto: Canale Pigonati – Motore del porto per le reti anti-sommergibile, pregevole esempio di archeologia industriale.

La scrivente associazione Italia Nostra-sezione di Brindisi porta all’attenzione delle autorità in indirizzo la situazione disastrosa in cui versa il pregevole macchinario del “motore”, la complessa macchina che serviva per calare le reti metalliche anti chiudere il porto, collocate a difesa delle navi ormeggiate all’interno.

Posto sul Canale Pigonati, sul lato al confine con la base logistica delle Nazioni Unite (UNLB) in area militare, è alloggiato in una struttura muraria completamente collassata sul macchinario, coperto da un doppio strato di detriti e rifiuti di ogni genere.

Il motore è quasi sicuramente riferibile al primo conflitto mondiale, tanto che gli studiosi ne parlano a proposito dello scoppio della corazzata “Benedetto Brin”, avvenuto il 27 settembre 1915: «… si era propagata la voce che lo scoppio fosse stato causato da un siluro lanciato da un sottomarino in agguato o da una mina vagante trascinata dalle correnti e penetrata accidentalmente nel porto. Malgrado tali ipotesi risultassero assurde, poiché l’unico varco di accesso al porto era ostruito con una rete metallica verticale tenuta tesa da galleggianti, le ostruzioni furono accuratamente esaminate da alcuni palombari che accertarono l’integrità della rete» (G.T. ANDRIANI, La base navale di Brindisi).

Italia Nostra sostiene da anni la necessità di procedere a un recupero di questo importante esempio di archeologia industriale e bellica, uno degli ultimi, se non proprio unico superstite in Italia. La sempre lamentata mancanza di risorse economiche e l’indifferenza verso la tutela del patrimonio culturale hanno impedito ogni azione concreta. Oggi chiediamo che almeno si provveda alla pulizia del sito, alla messa in sicurezza del motore, trasferendolo presso un deposito vigilato (sarebbe consigliabile collocarlo dove è alloggiato il faro con recinzione metallica di Forte a mare) in attesa di essere studiato e restaurato. Una soluzione utopistica? Forse, ma il tempo è ormai poco. Altrimenti ancora una volta discuteremo, a posteriori e con le dovute doglianze, di quello che si sarebbe dovuto e potuto fare, ma che nessuno ha fatto.

Si allegano alla presente le foto del sito e del macchinario.

 

Presidente Italia Nostra Sezione di Brindisi

Maria Ventricelli

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