Italia Nostra

Data: 14 Dicembre 2022

Resoconto del Convegno “Colline teramane, Abbazie e Vitigni autoctoni”

Nell’affascinante cornice dell’Abbazia di Propezzano, in un paesaggio sospeso tra montagna e mare, si è svolto il 4 dicembre il convegno promosso dalla sezione di Teramo di Italia Nostra sul tema “Colline teramane, Abbazie e Vitigni autoctoni”, in collaborazione con la Fisar Teramo. Il convegno si è tenuto nell’ambito della più ampia manifestazione “Natale in Abbazia”, con aziende che rappresentano le eccellenze del territorio, sotto la direzione manageriale della sig.ra Cristiana Canzio, riscuotendo ampio successo e viva partecipazione.

L’evento di alto spessore, anche per lo spiccato carattere interdisciplinare, ha avuto la partecipazione di illustri docenti dell’UniTe ed ha rappresentato un interessante e suggestivo viaggio tra il paesaggio delle colline teramane, il ruolo degli ordini ecclesiatistici, lo studio dei vitigni autoctoni, l’importanza della comunicazione ed i riflessi della viticoltura sull’economia e sul turismo. Dopo il saluto della presidente di I.N., prof.ssa Paola Di Felice, che ha sottolineato come “il nostro paesaggio naturale e culturale sia da custodire gelosamente”, del magnifico Rettore, prof. Dino Mastrocola, ribadendo che “il vino non è solo un prodotto chimico, ma determina la storia e la cultura di una comunità”, dell’arch. Paolo Savini De strasser, proprietario dell’Abbazia nonché titolare dell’azienda vinicola “l’Abbazia , la cui chiesa risale all’anno 715, è al centro delle colline teramane, dove il Montepulciano rappresenta il vitigno per eccellenza” hanno preso inizio i lavori del convegno, moderato dal dott. Mario Rossi, nella veste di sommelier e curatore dell’evento, “ la vocazione vitivinicola dell’Abruzzo e del territorio teramano ha origini antiche, e ne è testimonianza l’opera De Agri cultura di Marco Porcio Catone (160 a.C.), in cui si elogiavano i vini del territorio e del poeta latino Ovidio (23 a.C.), originario di Sulmona, che celebrava la fertile campagna dei Peligni ricca di uva”.

Il vice-presidente di I. N., generale Gualberto Mancini, si è soffermato sulla storia del nostro territorio “ l’agricoltura era particolarmente diffusa e vi era una continua manutenzione del territorio; particolarmente importante è stata la figura del cantoniere, quale argine al dissesto idrogeologico” e sulle modificazioni del paesaggio, a seguito della legislazione forestale avutasi nel tempo, tra evoluzione ed involuzione e, quindi, sul rapporto tra l’uomo e la biodiversità agricola e vegetale. La prof.ssa Francesca Gallo, storica e direttrice del Dip. Scienze Politiche, ha evidenziato il ruolo sociale, economico, culturale, religioso che gli ordini ecclesiastici hanno avuto nel corso dei secoli:“il vino ha un profondo valore simbolico, un preciso significato religioso-spirituale; nelle comunità cristiane ha acquisito un valore sacramentale: il vino rappresenta il sangue di Cristo”. Comunità che hanno avuto anche il compito di preservare, riorganizzare e far prosperare la coltivazione della vite.

Il prof. Enrico Dainese, direttore del Dip. di Bioscienze, ha incentrato il proprio intervento sullo studio dei vitigni autoctoni abruzzesi “il vitigno ed il vino vanno trattati come se fosse una persona, rappresenta una cultivar, con specifiche caratteristiche genetiche, tipicizzate anche dal terroir” e di come la ricerca sui genomi degli stessi vitigni abbia effettuato importanti passi avanti, individuando anche nuovi composti molecolari, che possono creare indubbi effetti benefici alla salute, anche nel contrasto all’ischemia ed alle patologie cardio-vascolari. Il Prof. Christian Corsi, direttore Dip. Scienza della Comunicazione, ha posto l’accento sull’importanza dei processi comunicativi e gestionali nelle imprese medio piccole “occorre cambiare il modello e l’approccio culturale; in un modello internazionale, dove tutti siamo più connessi, è necessaria una comunicazione più dinamica e flessibile” per veicolare con la giusta efficacia ed intensità le notizie in genere ed in particolare quelle a sostegno delle eccellenze del territorio.

Poi le riflessioni del sommelier, Giuseppe Ialonardi, delegato Fisar Teramo, sul ruolo delle viticoltura con i relativi riflessi sull’economia, sulla cultura e sullo sviluppo del turismo :“l’Abruzzo è stato insignito di un premio internazionale come regione vinicola dell’anno ed il consumatore deve rappresentare l’ambasciatore consapevole del territorio”. La viticoltura costituisce, del resto, l’attività più rilevante della produzione agricola locale. L’evento si è concluso con la degustazione dei pregiati vini dell’Abbazia di Propezzano, guidata dal titolare proprietario della stessa Abbazia, arch. Paolo Savini de Strasser e dal sommelier Giuseppe Ialonardi.

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