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Data: 19 Febbraio 2021

Ripensare il trasporto pubblico umbro per farne una rete di mobilità sostenibile e intermodale, capace di ridurre la dipendenza dall’automobile

Le recenti ipotesi riguardanti lo sviluppo dei collegamenti ferroviari umbri a lungo raggio e gli investimenti previsti dal Recovery Fund sul raddoppio e la velocizzazione della Roma – Ancona, suggeriscono di cogliere l’occasione per ripensare il sistema del trasporto pubblico regionale con una nuova visione d’insieme.

Visto che la linea storica e l’AV Firenze Roma lambiscono soltanto il territorio umbro nella sua parte più occidentale (Castiglione del Lago, Orvieto) si pone il problema di realizzare una nuova stazione “Medio Etruria”, oppure utilizzare meglio i raccordi esistenti per instradare alcuni treni veloci da Terontola a Perugia, Assisi, Foligno ed effettuare una fermata per alcuni altri ad Orvieto. Questa seconda opzione appare, almeno in un primo momento, preferibile.

Per quanto concerne i collegamenti interni alla regione, occorre migliorare l’instradamento di treni interregionali e/o intercity lungo l’itinerario (Firenze – Arezzo) – Terontola – Perugia – Assisi – Foligno – Spoleto – Terni – Narni – (Roma). In un secondo tempo, tuttavia, bisogna rivalutare il ruolo della Ferrovia Centrale Umbra e accelerarne la completa riapertura per creare un corridoio diretto e relativamente veloce tra i due capoluoghi regionali, Perugia e Terni, via Todi, con treni diretti da Perugia a Roma.

Anche la parte settentrionale della Centrale Umbra va valorizzata, non solo per garantire buoni collegamenti tra Città di Castello e Umbertide con Perugia, ma anche per confermare la penetrazione lungo la valle del Tevere fino a Sansepolcro, che potrebbe in futuro essere raccordata con Arezzo, visto che sembra avanzare il progetto di ricostruire una ferrovia (che già esisteva prima della Seconda Guerra Mondiale) tra questi due centri.

Il sistema di trasporto pubblico umbro – intera rete ferroviaria gestita da Rfi/Trenitalia, che pure assicura il servizio di navigazione sul Trasimeno, ma anche la rete interurbana di bus ed i servizi urbani delle principali città – va completamente integrato sotto il profilo degli orari, delle coincidenze, delle informazioni e delle tariffe, onde garantire una rete di mobilità sostenibile, alternativa all’uso dell’automobile, rispettosa dell’ambiente e dei valori culturali ed architettonici dei centri storici umbri.

Anche i sistemi di mobilità verticale (minimetrò, funicolari, funivie, ascensori, scale mobili, tapis roulants) di cui la regione è particolarmente ricca vanno sfruttati, per quanto possibile, non solo per collegare i parcheggi, ma anche le stazioni ferroviarie ed i capolinea di bus.

Il sistema regionale di mobilità sostenibile deve, inoltre, interfacciarsi con la rete di ciclovie, dei Cammini e bike sharing/car sharing, onde offrire la più ampia libertà di movimento flessibile a chi intende muoversi per lavoro, studio, ma anche nel tempo libero.

È ora di offrire ai cittadini umbri e ai turisti una mobilità realmente sostenibile ed efficiente.

                                    Massimo Ferrari                                                                                   Lucio Riccetti

                               Presidente UTP Assoutenti                                                                Italia Nostra Umbria

 

Per ulteriori informazioni:

CS Trasporti pubblici in Umbria 19-2-2021

 

Italia Nostra
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