Salviamo il nostro mare: dall’Arpacal una risposta assolutamente inconsistente ed insignificante! Ve lo fareste voi il bagno in questo mare?
Tre mesi fa 23 Associazioni e Comitati ambientalisti tra cui Italia Nostra avevano chiesto al Direttore Generale dell’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) dott. Pappaterra informazioni dettagliate sul controllo in corso ai depuratori costieri del Tirreno Cosentino, alla loro efficienza e funzionalità, controllo annunciato in un intervista al Corriere di Calabria del 26 agosto 2020 dallo stesso Direttore Pappaterra.
Dopo un’attesa durata tre mesi, e già da questo si può capire Il modo di agire di alcuni organismi regionali, non ci ha risposto il sig. Pappaterra, ma l’Avv. Antonio Calli responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza a cui siamo stati costretti a rivolgerci in assenza di risposta del Direttore Generale.
Ma se in una regione che vive quasi solo esclusivamente di turismo balneare, l’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente e quindi del Mare, che è l’unica vera risorsa che ha la Calabria, opera nel modo in cui risulta dalla risposta pervenutaci, cari concittadini del Tirreno Cosentino e cari turisti, la battaglia per un Mare trasparente ed accogliente è ancora più impervia e difficile di quello che abbiamo tutti immaginato.
Ebbene ci aspettavamo una risposta dettagliata sullo stato di efficienza dei depuratori dei 22 comuni costieri del Tirreno Cosentino, all’altezza di un Agenzia per la protezione dell’Ambiente in cui operano al proprio interno tecnici e specialisti di certa professionalità.
Ci hanno invece trasmesso dei “Rapporti di Prova” relativi a solo 5 comuni sui 22 ( Acquappesa, Fuscaldo, Paola, Falconara, San Nicola Arcella) , senza alcuna valutazione dei dati, e per due di questi comuni i prelievi presso i rispettivi depuratori risalivano al mese di febbraio e maggio 2020, cioè risalenti ad un periodo assolutamente inadeguato per verificare l’impatto sugli stessi depuratori dell’afflusso turistico estivo.
Insomma una vergogna, una presa in giro, una completa delusione nei confronti di questa Agenzia che dovrebbe operare per la protezione dell’ambiente marino e che per bocca del suo Direttore Generale Pappaterra annuncia controlli che dal riscontro che abbiamo avuto risultano assolutamente sporadici, carenti o mancanti.
Avere un’ Arpacal che funziona in questo modo è un vero e proprio problema per la difesa , l’integrità e praticabilità del nostro mare.
Ma proprio questo invece dovrebbe fare a tempo pieno l’Arpacal, controllare che i depuratori funzionino soprattutto nel periodo estivo e la Regione Calabria dovrebbe dotare la sua Agenzia per la tutela dell’Ambiente di uomini e mezzi adeguati per tale scopo.
Di fronte alla stragrande maggioranza dei Sindaci che non si sono scomodati a rispondere a 23 Associazioni e Comitati su come migliorare i loro impianti di depurazione, ad un ARPACAL che pensa di avere a che fare con degli sprovveduti, ormai è chiaro che con il dialogo e le buone maniere, che comunque continueremo a praticare, poco si ottiene. Servirà dar voce alla protesta quanto prima possibile per far capire a questi signori che avere un mare pulito in cui immergersi volentieri ed in sicurezza è un diritto di tutti noi e della Calabria. Se pensano di non doverne dare conto hanno sbagliato di grosso.
Italia Nostra Alto Tirreno Cosentino