Malgrado la regione Calabria abbia emanato la LR n°47/2009 e ss.mm.ii. che prevede la tutela di numerose specie tra cui il Giglio di Mare (pancratium maitimum) e ne vieta l’estirpazione ed il danneggiamento con sanzioni da 500,00 € a 10.000,00 € per ciascuna pianta o esemplare interessato;
malgrado l’ordinanza n°15 del 6/8/2019 del sindaco del comune di Scalea, riguardante la “protezione del giglio di mare e della vegetazione spontanea che cresce sulla spiaggia”, abbia espressamente vietato l’estirpazione ed il danneggiamento di tale pianta che cresce nell’area demaniale di costa del comune di Scalea individuata nella planimetria allegata all’ordinanza citata che affida la vigilanza ed il rispetto delle norme contenute nella stessa al comando di Polizia Locale, al Corpo Forestale dello Stato e al Locale Comando Marittimo;
Malgrado su tale area siano apposti dal comune cartelli ben visibili con l’immagine della pianta, con l’indicazione del divieto di estirpazione e danneggiamento e con l’indicazione delle sanzioni a carico dei trasgressori (vedi foto allegate) salvo che il caso non costituisca rato; malgrado tutto ciò, nella mattina del 01/02/2020 abbiamo verificato, a seguito di una segnalazione da parte di volontari di Italia Nostra, che un ampio tratto di tale area, vedi foto allegate, è stato completamente sbancato da mezzi meccanici che hanno lasciato evidenti tracce, provocando la distruzione di migliaia di piante di gigli di mare, con ancora ben visibili i bulbi delle stesse in superficie tra la sabbia, ed altre piante ivi presenti. Su tale tratto è stato realizzato un vero e proprio scavo e la sabbia di risulta è stata utilizzata per realizzare dune artificiali rivolte verso il mare.
Questa associazione nel denunciare la gravità di quanto avvenuto, e lo scempio messo in essere ai danni di un’ area a forte valenza naturalistica e nell’attendersi un deciso e risolutivo intervento delle Autorità preposte al controllo ed alle sanzioni, chiede:
- Che venga effettuato un urgente sopralluogo al fine di verificare quanto avvenuto e lo stato dei luoghi ;
- Se su tale area sia presente una concessione demaniale marittima permanente o stagionale;
- Che vengano recuperati tutti i bulbi delle piante estirpate ed abbandonate sul posto;
- Che vengano individuati i responsabili, coloro che hanno avuto interesse nel realizzarlo, che vengano applicate le sanzioni previste dalla legge e che gli autori vengano obbligati al ripristino dello stato dei luoghi dell’area demaniale, alla rinaturalizzazione e protezione dell’aerea interessata con la piantumazione dei bulbi dei gigli di mare per quante piante sono state distrutte o a interventi di semina.
- di intensificare la vigilanza dei luoghi dove si riscontra la presenza di flora spontanea e quindi dei Gigli di Mare che devono essere oggetto di specifiche azioni di tutela e conservazione.
- Se la realizzazione delle dune artificiali lungo la costa di Scalea e quindi anche su questo tratto è consentito e se tale intervento di trasformazione della costa in area tutelata ex D,Lgs. 42/2004 sia stato autorizzato, come dovrebbe, dalla Soprintendenza di Cosenza;
Italia Nostra esprime tutta la propria preoccupazione per la tutela di queste specie, come i Gigli di Mare, pianta in via di estinzione di grande pregio naturalistico. Se nel Comune di Praia a Mare e ora nel comune di Scalea, malgrado la legge e le ordinanze, ed i cartelli informativi (che però in alcuni comuni proprio non vogliono istallare) non si ha alcuna remora a distruggere con le ruspe ed anche in altro modo tale meravigliosa pianta che valorizza ed impreziosisce le nostre spiagge, significa, a nostro avviso, che non si temono né i controlli, né le eventuali (ma ancora non ci risultano) sanzioni. Di questo passo, sul nostro territorio, in assenza di incisività delle Autorità, ben presto tale specie finirà per scomparite.
Italia Nostra sta facendo tutto il possibile per la tutela dei Gigli di Mare su questo territorio anche perché ritiene che tale specie sia un valore aggiunto, una risorsa da tutelare e valorizzare e non un inutile ingombro.
Dobbiamo però evidenziare che malgrado la legge regionale, manchi un’efficace e concreta attenzione al problema da parte di alcune Amministrazioni Comunali e la Regione Calabria a dispetto dei nostri richiami, che rinnoviamo anche questa volta, non da alcun valido e concreto apporto a sostegno delle iniziative della nostra o di altre Associazioni per la difesa di questa pianta che la Regione Calabria ha inteso tutelare con un’apposita legge che rischia con questi episodi non solo di restare inapplicata ma di diffondere sfiducia tra i cittadini sulla effettiva volontà di proteggere parte della nostra biodiversità, non certo secondaria.
Sezione Alto Tirreno Cosentino









