Nati da una feconda pietra scagliata sulla terra, che l’ha accolta e generosamente raddoppiata. Come una famiglia che decide di dare vita alla vita, mettendo al mondo un figlio e il proprio fratello. Il più anziano ha guardato il più giovane e assieme sono cresciuti per diventare adulti; e fra adulti, sappiamo bene, la differenza di età svanisce considerandosi idealmente coetani. Cammarata e San Giovanni Gemini sono giunti nella loro matura età. Il corpo sociale, le dinamiche economiche, le questioni politiche, la fede, le vicende storico artistiche si incrociano e diventano indispensabili e dipendenti l’una dall’altra. Un territorio comune per una grande comunità consolidatasi nel tempo. Un unico paesaggio naturale, a tratti pervaso da miti e leggende, che costituisce parte del sistema dei monti Sicani accogliendo il corso del fiume Platani. Una struttura urbana ormai chiara e unificata dalle stratificazioni architettoniche e sociali, in cui la popolazione ha scritto una sola storia fatta di tante storie. Un popolo consapevole di avere comuni radici che da tempo e inconsciamente ha avviato, e in alcuni ambiti già compiuto, la fusione di Cammarata e San Giovanni Gemini. Coraggio e paura sono elementi indispensabili per guardare più in là degli attuali confini e concludere l’unione dei due comuni, per guardare e giungere a un futuro migliore per quella che sarà la più grande comunità a cavallo delle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.
Arch. Giovanni Gueli
(Responsabile del Presidio Italia Nostra ValPlatani)
