Italia Nostra

Data: 22 Marzo 2021

Tutelare la posidonia oceanica nei nostri fondali

Questo sta succedendo a San Nicola Arcella (ECCO LE IMMAGINI) e altrove.
La posidonia oceanica come noto è una pianta tutelata per le molteplici funzioni che svolge. Le praterie di posidonia sono riconosciute come habitat e dunque sono protette dalla Direttiva 1992/43/CEE, dalla Convenzione di Berna, dalla Convenzione di Barcellona, costituendo una delle principali priorità per la conservazione della biodiversità marina e quindi per la promozione dello sviluppo sostenibile.
Purtroppo la prateria di posidonia presente nell’area antistante la Torre Crawford è esposta a continue azioni di minaccia rappresentate dalla presenza di ancoraggi su corpi morti (massi di cemento) che in tutti questi anni ne hanno ridotto la consistenza. La presenza di praterie di posidonia al di sotto delle concessioni demaniali utilizzate per gli ancoraggi delle imbarcazioni da diporto non solo sconsiglia, ma dovrebbe vietare l’utilizzo, come corpi morti di ancoraggio, degli enormi blocchi di cemento che, affondati come zavorre sulla prateria di posidonia, ne facilitano la distruzione o la progressiva riduzione. Infatti l’ancoraggio è oggi una delle maggiori cause del degrado dei posidonieti e ridurre tale impatto è fondamentale per la loro sopravvivenza.
Abbiamo chiesto al Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di San Nicola Arcella, unitamente all’Associazione Amici di San Nicola Arcella, se le concessioni presenti sullo specchio di mare antistante la torre Crofford fossero stagionali e come mai, nel caso dovesse essere così, non fossero stati rimossi a fine stagione boe, gavitelli e corpi morti al pari di ogni concessionario stagionale, cui non è concesso l’occupazione del Demanio come in questo caso sarebbe. Solo dopo l’intervento del segretario comunale l’Ufficio Tecnico ci ha inviato una lettera nella quale si legge che nelle concessioni “non vi sono indicazioni contenenti corpi morti” senza nulla dire in merito alla stagionalità delle concessioni ed all’eventuale ripristino dello stato dei luoghi dei fondali. Insomma una non risposta che denota una situazione ormai “patologica” per cui sistematicamente si evita di fornire ad Italia Nostra quelle dovute informazioni su specifiche problematiche malgrado i ripetuti interventi anche del segretario comunale, disattendendo l’obbligo alla trasparenza. Questa situazione andava stigmatizzata e resa pubblica ed è stata fatta presenta anche al Sindaco.
Italia Nostra chiede che se le concessioni sono stagionali, tutti gli apparati di ancoraggio (boe, gavitelli e Corpi morti) vengano doverosamente rimossi con provvedimento del Responsabile dell’Ufficio Tecnico e Demanio senza ulteriori indugi e che a partire dalla prossima stagione estiva i campi boa siano dotati di sistemi di ancoraggio ecosostenibili necessari per la salvaguardia di questa importantissima pianta marina. E’ nell’interesse pubblico tutelare l’ambiente marino e gli habitat presenti, dovrebbe essere il comune a pretendere tutto ciò.
L’Italia si avvia a spendere centinaia di miliardi per quella che viene chiamata “transizione ecologica”. Saremo pur in grado di dare il nostro piccolo contributo!
Ci auguriamo che le Autorità competenti trovino il modo di intervenire e che ognuno faccia la propria parte.

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