Italia Nostra

Data: 13 Gennaio 2020

Villa Zerbi a Reggio Calabria: segnalazione per la Lista Rossa

Indirizzo/Località: Via Zaleuco, 5 – Reggio Calabria

Tipologia generale: villa

Tipologia specifica: residenza

Configurazione strutturale: costruzione di ispirazione neogotico-veneziane le cui decorazioni architettoniche si snodano tra archi in stile gotico, colonne che sorreggono gli archi dei loggiati, colonnine impiegate per le balaustre dei balconi e merli che dominano il terrazzo e risaltano per la tinta cromatica dell’intonaco, di un rosso bruno acceso

Epoca di costruzione: sec. XX

Comprende:  villa e parco

Uso attuale: la villa oggi rimane chiusa al pubblico e versa in totale degrado, e presenta danni architettonici molto evidenti

Uso storico: attualmente la villa non appartiene più alla famiglia Genoese Zerbi e per alcuni anni è stata un centro espositivo gestito dal Comune di Reggio Calabria. Tra il 2004 fino al 2011 fu la sede di un polo culturale che ha visto numerose esposizioni artistiche all’intero delle sue sale, mostre come la Biennale di Venezia nel Sud Italia, di pittura, scultura, architettura, e fotografia

Condizione giuridica: proprietà privata

Segnalazione: del 29 maggio 2019 – segnalazione sezione di Reggio Calabria di Italia Nostra – reggiocalabria@italianostra.org

Motivazione della scelta: Appartenuto alla nobile famiglia Genovese Zerbi il palazzo fu costruito nel primo decennio del ‘900, e fu innalzato nell’area dove sorgeva l’antica villa di famiglia, poi distrutta dal terremoto del 1908. La villa fu riedificata secondo le norme del Piano Regolatore successivo al terremoto, detto “Piano De Nava” dal nome del suo redattore, arretrata rispetto al precedente edificio, secondo l’allineamento stabilito dalla nuova sistemazione del Lungomare che prevedeva per tutti i fabbricati presenti lungo la costa marina una distanza minima di 50 m dal mare e dalla linea ferroviaria con un progetto redatto nel 1915 dagli ingegneri Zerbi, Pertini e Marzarts. Il nuovo edificio fu ideato e costruito con caratteristiche completamente diverse dall’antica villa originaria, presentava nuove ed innovative scelte di stile architettonico e tipologico, che si differenziavano notevolmente dagli altri edifici presenti sulla via marina di Reggio.

L’edificio sorge precisamente sul corso Vittorio Emanuele III. Un’area definita da via Giulia, via Zaleuco, via Camagna ed appunto il corso Vittorio Emanuele III. Analizzando la composizione spaziale e volumetrica del complesso edilizio si nota un corpo centrale di forma trapezoidale a due piani che si affaccia sullo stretto di Messina, nell’area confinante sorge il grande giardino che si estende fino alle dependance ricavate negli angoli opposti. Di ispirazione Neogotico-Veneziane (sec. XIV), le decorazioni architettoniche si snodano tra archi in stile gotico, colonne che sorreggono gli archi dei loggiati, colonnine impiegate per le balaustre dei balconi e merli che dominano il terrazzo e risaltano per la tinta cromatica dell’intonaco, di un rosso bruno acceso. Risultano ripetuti per tutto l’edificio archi e colonne accompagnati da un trattamento policromo continuo che alterna superfici in cotto con decorazioni in similpietra. In esso risaltano soprattutto i decori neobarocchi e le finestre bifore che adornano i prospetti che si presentano con un’articolazione che permette di riconoscere varie tipologie costruttive quali loggiati e elementi a torre e piccole colonne per le balaustre; mentre in cima il grande terrazzo è arricchito da una merlatura sovrastante tipica dei castelli e delle fortezze di età medievale. Arricchimenti e ricami artistici in cui lo stile veneziano riecheggia nel contesto ignaro a queste forme.

Attualmente la Villa non appartiene più alla famiglia Genoese Zerbi e per alcuni anni è stata un centro espositivo gestito dal Comune di Reggio Calabria. Tra il 2004 fino al 2011 fu la sede di un polo culturale che ha visto numerose esposizioni artistiche all’intero delle sue sale, mostre come la Biennale di Venezia nel Sud Italia, di pittura, scultura, architettura, e fotografia, trasformando Reggio in una vera città d’arte.

L’edificio fu il primo esempio reale di palazzo del Sud Italia che traesse ispirazione architettonica dai modelli di palazzi delle “Cà veneziane”, arricchito per intero nella sua facciata da archi in stile gotico e da rivestimenti esterni di colore rosso mattone. Un palazzo mirabile e di straordinaria bellezza artistica, esempio di innovazione nel mezzogiorno dal punto di vista stilistico ed architettonico. Oggi rimane chiuso al pubblico e versa in totale degrado. La villa si presenta con danni architettonici molto evidenti. E’ da segnalare che gran parte dei balconcini presenta solamente i ferri arrugginiti un tempo ricoperti da colonne in muratura. Il muro di limite è totalmente abbandonato e rischia in diversi punti il cedimento creando un pericolo per i passanti. Il cortile interno si presenta con accumuli di erbacce, e sterpaglie.


Riferimenti bibliografici

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